martedì 30 novembre 2010

Mobilità trasporti


Estendere i sistemi tariffari integrati regionali, che permettono ai viaggiatori di usare i diversi mezzi di trasporto regionale con lo stesso titolo di viaggio.
Favorire l’ingresso di operatori privati, italiani e stranieri, le iniziative di partnership o di aggregazione tra operatori sia ferroviari che automobilistici.
L’Alta Capacità deve diventare un fatto concreto in modo da aumentare la frequenza dei treni e garantire un servizio migliore, usando al meglio le tracce lasciate libere dall’AV.
Ampliare il territorio di competenza su cui erogare il servizio integrato di TPL per migliorare le economie di scala delle Aziende e avere, sempre nell’ambito della concorrenza, una maggiore efficienza ed economicità.
Ridare agli Enti locali le risorse sottratte ingiustamente solo qualche mese fa.
Favorire il coinvolgimento degli utenti nell’organizzazione del servizio di TPL.
Lavorare fattivamente per il varo dell’Agenzia per la sicurezza, che deve essere condotta rapidamente a regime e messa in condizione di funzionare.

Per migliorare la logistica e aumentare la competitività bisogna una volta per tutte realizzare l’intermodalità.
Le caratteristiche geografiche (una penisola allungata nel mare più trafficato del pianeta e con molti ostacoli naturali che rendono difficili gli spostamenti), quelle economiche (una struttura produttiva caratterizzata da moltissime piccole aziende polverizzate sul territorio) e quelle storiche (8.000 grandi e piccoli comuni diffusi sul territorio) ci devono spingere verso scelte chiare:

  1. usare la ferrovia per le merci sui lunghi spostamenti (con gli incentivi del ferrobonus) e il trasporto su gomma negli altri casi
  2. scambiare le merci tra ferro e gomma in grandi e organizzati interporti
  3. valorizzare il sistema della portualità e collegarlo con adeguati snodi ferroviari tecnologicamente avanzati, sostenendolo anche attraverso l’autonomia finanziaria
  4. rilanciare l’idea vincente delle “autostrade del mare” in connessione con ferro e gomma
  5. ridare dignità a lavoratori e aziende dell’autotrasporto mettendoli nelle condizioni di stare sul mercato, riducendo la frammentazione, eliminando l’intermediazione parassitaria e contrastando la criminalità organizzata.

mercoledì 24 novembre 2010

Dare una mano alla cultura, alla scuola, all'università


Qui l'originale...

11 Dicembre: manifestazione nazionale a Roma


Come molti di voi sapranno il PD ha indetto una manifestazione per l'11 Dicembre per dare voce a quel pezzo d'Italia che vuole cambiare e che vuole contrastare la crisi che sta paralizzando il paese.

Se anche tu vuoi partecipare mettiti in contatto con il circolo della tua città per raggiungere Roma con il treno speciale messo a disposizione dal PD ligure.

Scrivici sull'email: pd.taggia@gmail.com

martedì 23 novembre 2010

Stabilimenti 2010: le conclusioni della Conferenza Programmatica del PD ligure


Abbiamo passato tre giorni impegnativi, ma importanti. Per la prima volta abbiamo tenuto un congresso del Partito senza che vi fossero, al centro del dibattito, nomi o mozioni su cui dividersi e contarsi, ma solo temi e proposte su cui confrontarsi. Siamo riusciti a farlo trasmettendo – anche sui media – una bella immagine di unità e concretezza (http://www.pdstabilimenti.it/rassegna-stampa.html ).

Sul sito www.pdstabilimenti.it puoi trovare i documenti finali di StabiliMenti 2010, con le conclusioni cui sono giunti i gruppi di lavoro, alcune relazioni programmate e contributi ricevuti, materiale audio e video, fotografie dell’evento. Nei prossimi giorni saranno caricati nuovi contenuti, fra cui alcune schede sintetiche sulle conclusioni, da utilizzare come strumento di comunicazione.

StabiliMenti è un punto di ripartenza per la nostra azione. Di metodo innanzitutto, perchè dell’esperienza del confronto diretto fra amministratori e dirigenti del Partito dobbiamo saper fare tesoro. Di merito, perchè le proposte che presentiamo sono il frutto di un lavoro collettivo.

Adesso è il tempo di portare i temi discussi a StabiliMenti 2010 nei Circoli e nelle amministrazioni. Di aprire piccoli stabilimenti in ogni provincia e gettare le basi per un’edizione 2011 che possa essere migliore di quella che ci siamo lasciati alle spalle, anche grazie ai suggerimenti e ai riscontri che sarò felice di ricevere (all’indirizzo email staff@partitodemocraticoliguria.it ).

Buon lavoro,

Lorenzo Basso

programma idee web tv
contatti progetti lavori

sabato 20 novembre 2010

Impariamo a vivere insieme



Accordi bilaterali
Gli accordi bilaterali avviati dai governi di centrosinistra (il 90% di quelli esistenti) hanno dimostrato di essere la strada più efficace per governare l’immigrazione. La Lega e il centrodestra ripetono “aiutiamoli a casa loro”, ma il governo Berlusconi ha ridotto le risorse per la cooperazione. Risultato: un fallimento.
Bisogna invece estendere quegli accordi e rendere operative intese che prevedano l’impegno reciproco per il contrasto all’immigrazione clandestina - terreno su cui l’Italia deve migliorare e non recedere - e l’ingresso di quote regolari tra mercati del lavoro nazionali, mercato unico europeo, area Schengen, all’interno di una politica estera di pace e cooperazione.
La dimensione puramente nazionale, però, non è sufficiente a governare un fenomeno che è per sua natura sovranazionale. L’Unione europea è impegnata da tempo nella definizione di accordi bilaterali in materia di immigrazione con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori. Occorre incrociare questo sforzo con la dimensione nazionale.

Chi nasce e cresce in Italia è italiano
Sono 864.000 i figli degli immigrati che vivono in Italia, nel 1992 erano 50.000: in queste cifre è scritto il cambiamento che l’Italia ha vissuto nell’arco di 20 anni. Questi bambini e ragazzi crescono con i nostri figli, frequentano le nostre scuole, i nostri centri sportivi, le nostre piazze e le nostre discoteche.
Sono italiani di fatto, ma stranieri per la legge perché la nostra legge sulla cittadinanza obbliga a risiedere in modo continuativo per 18 anni nel nostro Paese prima di poter rivolgere la domanda per ottenerla. In nessuno stato europeo esiste una legge così ostile nei confronti dei minori.
Bisogna preparare questi figli dell’immigrazione a essere membri della nostra comunità con relativi diritti, ma anche doveri. Per questo bisogna modificare la legge in vigore sulla cittadinanza e prevedere che i figli di genitori stranieri, da alcuni anni residenti nel nostro Paese, che nascono in Italia o che arrivano bambini in Italia, al momento della nascita o quando concludono il primo ciclo scolastico possono essere riconosciuti come cittadini italiani.

La scuola
Gli alunni figli di immigrati sono il 7 per cento della popolazione scolastica. Prezioso è, in tutto questo, il lavoro silenzioso degli insegnanti che fanno della scuola pubblica italiana una formidabile fucina della convivenza. Siamo impegnati a sostenere questo carattere inclusivo, pubblico e universalistico della scuola e a contrastare le gravi politiche del governo. Il primo passo resta l’apprendimento della lingua e della cultura italiana per i bambini e per gli adulti. Per questi ultimi proponiamo un programma nazionale della scuola pubblica in sinergia con il volontariato, le associazioni e le imprese.

Residenza europea
Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea potrebbe scaturire una Carta europea dei diritti dei migranti che attribuisca ai migranti quelli che la Carta riconosce come diritti della persona.
Si potrebbe inoltre estendere ai migranti lungo-residenti la cittadinanza di residenza e consentire loro forme adeguate di partecipazione politica a livello locale in tutta l’Unione europea.

Chiudere la fabbrica della clandestinità con il lavoro legale e l’integrazione sui territori
Dobbiamo promuovere un patto per la dignità e la legalità del lavoro che combatta lo sfruttamento, il lavoro sommerso e irregolare che colpisce gli italiani e gli immigrati.
Ecco i punti della nostra piattaforma:

  1. utilizzare tutti gli strumenti già disponibili per l’emersione del lavoro irregolare
  2. prevedere l’introduzione del nostro ordinamento del reato di grave sfruttamento del lavoro (caporalato), aggravato quando interessa minori e migranti clandestini
  3. estendere ai lavoratori immigrati gli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori italiani
  4. ridurre i tempi per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno
  5. adottare forme di regolarizzazione ad personam per evitare il formarsi di cicliche “bolle” di irregolarità che poi comportano il ricorso alle periodiche sanatorie. Tali regolarizzazioni dovrebbero essere attuate sulla base di requisiti: il lavoro, la casa, il rispetto delle leggi, la buona integrazione. Potrebbe riguardare coloro che contribuiscono all’individuazione di fattispecie criminali legate all’immigrazione; per coloro che compiono atti di rilevanza umanitaria e sociale
  6. riattivare le quote dell’ingresso regolare e semplificare le procedure
  7. applicare l’articolo 18 del decreto legislativo 286/98 che prevede un permesso di soggiorno umanitario per le persone che denunciano i propri sfruttatori
  8. applicare la direttiva del 18 giugno 2009 che impegna gli Stati membri dell’Unione europea a sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare 
  9. incentivare il rimpatrio volontario degli irregolari sulla base di quanto previsto dalla direttiva europea 2008/115/EC
  10. prevedere l’inserimento dei rifugiati e delle persone vittime di tratta tra le categorie svantaggiate che possono essere inserite nella cooperazione sociale attraverso la modifica della relativa legge 382/91 
  11. ingresso per ricerca di lavoro sponsorizzata e garantita da istituzioni e organizzazioni certificate (sindacati, associazioni di imprenditori, istituzioni pubbliche)
  12. ingresso per ricerca di lavoro su domanda dei singoli, dietro prestazioni di garanzia da parte del richiedente entro tetti numerici prefissati
  13. la conversione del permesso di soggiorno ad altro titolo in permesso di soggiorno per lavoro, in presenza di determinate condizioni 
  14. l’ingresso di persone con profili professionali di alta qualità che apportino particolari contributi alle conoscenze scientifiche e tecnologiche, o alla qualità anche artistica della produzione, o che esercitino attività di riconoscimento e particolare valore sociale


Votare per partecipare
Il diritto di voto amministrativo per gli immigrati rientra dentro il processo di “manutenzione” della democrazia. La partecipazione politica in forme uguali agli italiani facilita la collaborazione e la ricerca di interessi comuni, favorisce l’apprendimento di regole e pratiche democratiche, incentiva l’integrazione politica e abbassa i rischi di conflitto interetnico e di corporativismo.

Moschee e burka
La Costituzione italiana prevede la libertà religiosa e il suo esercizio quale diritto umano fondamentale. Attraverso lo strumento delle intese tra Stato italiano e confessioni religiose, l’esercizio di questo diritto è riconosciuto e praticato nel nostro Paese. Proprio per questo non si può continuare ad eludere la questione dell’esercizio della religione musulmana, la seconda religione d’Italia.
È inoltre essenziale che il governo solleciti le molte comunità musulmane a costruire tra loro un punto di sintesi per definire finalmente l’Intesa tra lo Stato e questa religione.
Burka: no al volto coperto.

Respingimenti: legge e diritti
Il diritto di richiedere asilo e il diritto di non essere respinti verso un Paese dove si corra il rischio di morte o di subire trattamenti disumani e degradanti sono sanciti dalla Convenzione di Ginevra e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Le intercettamenti in mare e i rimpatri sono leciti solo nel pieno rispetto dei diritti umani a partire dal diritto del migrante intercettato di avanzare domanda di asilo e di protezione umanitaria.
Ci sono punti irrinunciabili per garantire il rispetto della Convenzione di Ginevra:

  1. Nel caso di riaccompagnamento o respingimento al Paese d’origine/transito, al migrante deve essere garantito il diritto di rivolgere domanda di asilo per il tramite dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Le domande devono essere esaminate con le garanzie giuridiche prescritte e in tempi ragionevoli. Queste condizioni oggi non esistono. 
  2. Deve esserci accordo tra il Paese di destinazione degli intercettati/riaccompagnati, il Paese che opera l’intercettazione e gli altri Paesi europei sui criteri per l’insediamento di coloro la cui domanda di asilo è stata accolta. Ricordiamo che un criterio proporzionale (il PIL di ogni Paese, per esempio) di ridistribuzione dei richiedenti asilo tra i 27 Paesi europei, addosserebbe all’Italia un numero di ospiti maggiore dell’attuale.

Per quanto riguarda il Trattato tra Italia e Libia il governo italiano deve applicarlo in tutte le sue parti, a partire dagli artt. 1 e 6 che impegnano le parti ad adempiere agli obblighi “derivanti dai principi e dalle norme del Diritto Internazionale universalmente riconosciuti”; deve intervenire sul governo libico perché sia riattivato l’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, gestito da una commissione mista libico-europea, per consentire l’attivazione della procedura del diritto d’asilo; deve inoltre rispettare l’ordine del giorno presentato dal Pd al Senato e accolto dal governo per un coinvolgimento del Parlamento medesimo nella gestione dell’Accordo Italia – Libia.

Rom 
Dalle persone rom bisogna esigere il rispetto delle regole. Al contempo offrire loro le opportunità di inserimento nella società. A partire dall’obbligo scolastico dei bambini e dal superamento dei campi rom, dannosi sia per loro che per i cittadini italiani. Esistono nel nostro Paese molte esperienze positive di integrazione. L’Unione europea ha messo a disposizione da anni risorse per l’integrazione della comunità rom, che il governo italiano non ha usato.
Pd, partito della convivenza tra italiani e migranti
I circoli del Pd possono e devono diventare protagonisti della civile convivenza attraverso un lavoro sul territorio che coinvolga i cittadini italiani e gli immigrati. Possono e devono favorire l’incontro e la conoscenza reciproca, attraverso attività concrete come il coinvolgimento delle associazioni degli immigrati, i corsi di lingua e cultura italiana, la conoscenza e la promozione delle altre culture, il coinvolgimento dei giovani e delle donne. Ci sono esperienze importanti come quella del Circolo Esquilino di Roma o i Circoli di via Padova a Milano.

venerdì 19 novembre 2010

Inizia la mobilitazione nazionale PD: rimbocchiamoci le maniche!





Il governo di Centrodestra è prossimo all'implosione; neanche lo strapotere informativo del Presidente del Consiglio riesce ad edulcorare i tremendi effetti della crisi finanziaria. Lungi dall'affrontare i problemi del Paese il Governo continua a occuparsi solo dei pasticci del Premier: Lodo Alfano, rivalità con Gianfranco Fini, escort e altre amenità.

Il Partito Democratico sente il dovere di intervenire con una serie di proposte utili a far riemergere il paese dal buio di questi anni.
Per far conoscere queste proposte è in atto una mobilitazione nazionale che vedrà protagonisti anche i nostri circoli.

Vienici a trovare nei seguenti giorni:
- sabato 20 Novembre dalle 9:00 alle 13:00 c/o banchetto informativo in via Soleri a Taggia;
- sabato 27 Novembre dalle 15:00 alle 19:00 c/o banchetto informativo Centro Commerciale Le Clerc ad Arma di Taggia;

Inoltre è stata indetta una MANIFESTAZIONE NAZIONALE per l'11 dicembre. La nostra Federazione Provinciale intende mettere a disposizione dei mezzi per poter raggiungere Roma e quindi partecipare alla manifestazione.

Chi fosse interessato a partecipare ci contatti sull'email pd-taggia@gmail.com.

giovedì 18 novembre 2010

Anche il PD di Taggia parteciperà al convegno sul tema "Acqua bene comune"



Come circoli PD di Arma-Castellaro e Taggia-Valle Argentina riteniamo doveroso occuparci di tutti quei temi che andranno a condizionare la vita della cittadinanza; tra questi sono senz'altro da privilegiare il tema dello smaltimento dei rifiuti e della gestione del ciclo idrico.
Per questo motivo giudichiamo interessante l'iniziativa di venerdì 19 in cui si parlerà proprio di gestione del servizio idrico e a cui parteciperà l'assessore regionale Briano e il signor Corrado Oddi del Forum Italiano dei Movimenti sull'Acqua.
Riteniamo che l'accesso all'acqua sia un diritto inalienabile dell'uomo e per questo siamo preoccupati per le modifiche legislative apportate dal governo Berlusconi alla legislazione nazionale in materia di servizi pubblici locali. Modifiche che ostacolano il ricorso alla gestione "In House" favorendo la gestione privatistica senza alcuna garanzia per la qualità del servizio finale e di modulazione delle tariffe.
Inoltre il tema è di particolare attualità visto il recente pronunciamento della Corte Costituzionale che ha suggellato la legittimità dei provvedimenti nazionali seppur contraddicendo un'altra sentenza della Corte stessa (n°172 del 2004).
L'unica strada è evidentemente quella della sensibilizzazione popolare. Scelta a cui i circoli PD si associano annunciando la propria partecipazione al convegno sul tema "Acqua bene comune" in programma per domani a Villa Boselli.

Scarica la sentenza della Corte Costituzionale del 3/11/2010

mercoledì 17 novembre 2010

Roberto Saviano: la 'ndrangheta al Nord



È notizia di poco fa il blitz nel comune di Ventimiglia da parte dei Carabinieri per conto della DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA. Leggi la notizia >>>>

domenica 14 novembre 2010

Fisco 20, 20, 20: la road map per liberare i produttori, la progressività, il federalismo



Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale 
Una sostanziale riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale è condizione necessaria per realizzare le riforme proposte. Non possiamo avere livelli di imposizione europei e livelli di evasione sudamericani, dato il nostro debito pubblico. L’obiettivo di medio periodo, ossia la durata ordinaria di una legislatura, dovrebbe essere portare l’evasione italiana ai livelli medi dell’area euro. Il termini quantitativi vorrebbe dire dimezzarla e arrivare al recupero di 40-50 miliardi di euro l’anno.
Per realizzare tale ambizioso, ma non impossibile obiettivo, si dovrebbe procedere lungo due strade: i controlli a posteriori attraverso l’uso efficiente e sinergico delle informazioni già a disposizione delle amministrazioni pubbliche; l’innalzamento della fedeltà nel pagamento delle tasse attraverso un’azione preventiva. Il governo Berlusconi ha prima eliminato i provvedimenti per combattere l’evasione fiscale, poi ha fatto i condoni per i grandi evasori (lo scudo) e infine, costretto dalla realtà, ha reintrodotto qualche pezzo di intervento contenuto nei provvedimenti di contrasto all’evasione che erano stati cancellati. La ricetta del governo ha fallito.

Irpef 20 per cento
La prima aliquota viene tagliata dal 23 al 20% e si fa in modo che vi sia un vantaggio per i giovani e per gli ultra-settantacinquenni.

Aumento delle detrazione e recupero fiscal drag per i dipendenti
La cancellazione del recupero del fiscal drag da parte del governo di centrodestra ha penalizzato i lavoratori dipendenti. Oltre a prevedere il miglioramento dello detrazioni per i dipendenti, il Pd prevede di reintrodurre il meccanismo che evita un aumento della pressione fiscale dovuto all’inflazione.

Bonus figli
Per il sostegno alla famiglia si introduce il “bonus per i figli”, per dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi, professionisti, imprenditori).

Lavoro femminile
Per incentivare il lavoro femminile e sostenere la famiglia, si introduce una consistente detrazione fiscale ad hoc per il reddito da lavoro delle donne in nuclei familiari con figli minori.

Lavoro autonomo, professionale ed impresa al 20%
Si elimina gradualmente l’Irap sul costo del lavoro.
Si premia chi scommette sulle sue capacità imprenditoriali e sulla propria azienda: la parte di reddito reinvestita nella propria azienda, nella propria attività professionale, nella propria società non viene tassata. Il reddito ordinario percepito dal lavoratore autonomo, dall’imprenditore individuale, dalla società di persone viene tassato al 20%. Soltanto la parte eccedente va in Irpef.
Per le società di capitale, la parte di profitti ordinari reinvestiti nell’azienda non viene tassata. La vigente aliquota Ires si applica solo agli extra-profitti.

Studi di Settore
Proponiamo una profonda riforma degli Studi di settore per evitare che continuino a essere una sorta di minimum tax, iniqua nei confronti dei contribuenti di dimensioni minori e, al tempo stesso, inefficace contro l’evasione. La riforma prevede, tra l’altro, la riduzione del numero degli Studi (oggi oltre 200), la revisione delle modalità di calcolo e un piano straordinario di formazione degli operatori dell’Agenzia delle entrate sul corretto funzionamento degli Studi e la modifica dei criteri di attribuzione della retribuzione di risultato.

Ambiente in primo piano
Negli ultimi anni, grazie ai governi del centrosinistra, si sono fatti importanti passi avanti in termini di fiscalità ambientale. Il governo Berlusconi ha bloccato il cammino. Vogliamo riprendere il cammino seguendo il principio della “responsabilità condivisa” e del “chi inquina paga”. L’obiettivo è comprendere nel conto il costo di risorse naturali scarse e non rinnovabili e le emissioni di agenti inquinanti, spostare il carico fiscale dal lavoro alle risorse ambientali utilizzate nei processi produttivi e dai consumi nocivi ai consumi sostenibili.

mercoledì 10 novembre 2010

Un anno di attività parlamentare PD: Luglio 2010


Esplode la questione morale, dopo Scajola via anche Brancher e Cosentino.

  • Governo travolto dagli scandali: Dopo Scajola, anche Brancher e Cosentino costretti alle dimissioni
    In poco più di due mesi, due ministri e un sottosegretario sono stati costretti alle dimissioni perché hanno disonorato le istituzioni repubblicane e violato la nostra Costituzione che non ha dubbi nel dire che “cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore (art. 52)” Le dimissioni di Scajola, Brancher e, in ultimo, di Cosentino sono la dimostrazione della disinvoltura con cui certa parte della maggioranza interpreta gli incarichi istituzionali per ottenerne vantaggi privati: dalla famosa casa con vista sul Colosseo, agli sconti giudiziari, ai rapporti con loschi personaggi legati alla criminalità organizzata. Le affrettate dimissioni di Cosentino sono state molto significative anche da un punto di vista politico perché hanno dimostrato che l’opposizione parlamentare, quando è unita, fa paura al governo e che la maggioranza non vuole cristallizzare in un voto parlamentare il numero dei propri dissidenti interni. La nostra battaglia per la legalità e la trasparenza prosegue: anche per questo durante l’esame del ddl sulle intercettazioni abbiamo chiesto al governo che non fosse il sottosegretario Caliendo, coinvolto nell’inchiesta P3 (l’associazione segreta che voleva influenzare le istituzioni repubblicane per ottenerne vantaggi economici e politici), a seguire il provvedimento in Parlamento.
  • Commercio La commissione d’inchiesta è un utile strumento contro la contraffazione
    La Camera ha votato all’unanimità l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, proposta dal Pd. Si tratta di un significativo risultato. È un passo importante nella battaglia contro l’illegalità economica, la concorrenza sleale e nella difesa del sistema produttivo Italiano.
  • Trasporti pubblici Basta tagli e disagi per i pendolari
    Il nostro gruppo si è fatto promotore di una mozione che ha consentito al Parlamento di discutere di trasporto ferroviario merci e passeggeri, giungendo all’elaborazione di un testo unitario che impegna il governo a sostenere e rilanciare il trasporto ferroviario in Italia. Una risposta ai disagi e ai disservizi che riguardano milioni di pendolari e che interessano il trasporto delle merci che oggi viaggiano per la quasi totalità su gomma.
  • Ambiente Il decreto sulle emissioni di CO2 non premia le aziende virtuose
    È stato approvato in aula il decreto di proroga dei termini di presentazione del modello unico ambientale (Mud), che il governo aveva annunciato e più volte rinviato. Il provvedimento, atteso da più parti, ha visto la nostra astensione in quanto non più rinviabile, e ci vede impegnati a correggere l’assegnazione di quote di emissione di CO2 che attualmente penalizzano i nuovi impianti e non rispettano fino in fondo le regole della concorrenza e la normativa comunitaria. Il decreto infatti affronta un tema serio esaminato anche dall’Autorità per la concorrenza, ma non tiene conto delle effettive quote spesa e dei criteri di premialità delle aziende virtuose e tecnologicamente più avanzate.
  • Missioni internazionali Governo battuto su due nostri emendamenti
    Caos per governo e maggioranza che vanno sotto durante le votazioni del decreto legge che proroga gli interventi di cooperazione allo sviluppo e le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia. Passano due nostri emendamenti, di cui uno particolarmente importante perché riporta la gestione dei pur scarsi fondi per la cooperazione allo sviluppo nelle aree di crisi sotto la direzione generale della stessa cooperazione allo sviluppo. Mentre avviene tutto questo, in aula sono assenti ministro e sottosegretari alla Difesa.
  • Sanità Ok alla mozione su prevenzione dei tumori al seno
    È stata approvata all’unanimità dalla Camera una mozione sulla prevenzione e la cura dei tumori al seno. Il documento chiede al governo di predisporre un progetto nazionale per la promozione delle informazioni e la necessaria sensibilizzazione sull’adozione di un corretto stile di vita. Il via libera alla mozione è stata anche l’occasione per proporre l’abbassamento dell’età dello screening mammografico da 50 a 40 anni. Ci auguriamo adesso che il governo passi ai fatti.
  • Intercettazioni: Inizia la discussione generale, la battaglia va avanti
    Con una forzatura in aula, la destra ha preteso di inserire la discussione generale sul ddl intercettazioni nel calendario di luglio, anche se le votazioni slitteranno a settembre quando riprenderà la nostra battaglia svolta fin qui a fianco delle mobilitazioni straordinarie di cittadini e comitati. Il testo è arrivato in aula con molte novità positive sul piano della libertà di stampa, grazie al lavoro incessante di pressione in commissione, ma senza nessun balzo in avanti sul piano della tanto declamata tutela della legalità: il depotenziamento degli strumenti di investigazione rende il nostro giudizio sul provvedimento ancora molto critico. Nel corso dei lavori parlamentari siamo riusciti ad ottenere l’allentamento del ‘bavaglio’ all’informazione e l’abolizione delle norme che avrebbero creato una vera e propria ingerenza degli editori sulle libere scelte delle redazioni dei giornali. La maggioranza ha fatto diversi passi indietro ma sulla legalità non ha mostrato alcuna volontà di fare sforzi per andare incontro alle nostre richieste, a quelle dei magistrati e delle Forze dell’ordine. Infatti, nonostante i quotidiani proclami sulla sicurezza e sul rispetto della legalità di taluni settori della maggioranza, il provvedimento lega le mani ai magistrati e alle forze dell’ordine. Restano, infatti, gli ingiustificati lacci alle indagini e l’immotivata abrogazione della legge Falcone sulla lotta alla criminalità organizzata che renderà, di fatto, impossibili indagini come quella sulla P3 e sulla cricca degli appalti. La nostra battaglia riprenderà a settembre, vedremo se la maggioranza avrà la forza di tornare alla carica per sfidare legalità e civiltà.
  • Manovra economica: È iniqua e renderà ancora più difficile la crescita
    Passa alla Camera con l’ennesimo voto di fiducia una manovra economica ingiusta e repressiva, che finirà per compromettere anche i tenui segnali di ripresa in atto. Il governo, che se ne assume la piena responsabilità, ha zittito ancora una volta il Parlamento. Nuovamente dovrà stringere la cinghia chi non ha privilegi e ci guadagna chi invece ce l’ha. Gli italiani si sono visti allungare di un anno l’età pensionabile e aumentare i costi dei servizi e delle tariffe, mentre i miliardari della portata di Berlusconi non sono stati toccati. Il Pd ha avanzato proposte alternative di cui non è stato nemmeno possibile discutere. I 24 miliardi della manovra andavano presi da un’altra parte, lasciando perdere impresa e lavoro, andando invece a disturbare la rendita, mettendo a gara qualche frequenza Tv del digitale terrestre, o facendo pagare un’ aliquota più alta a chi ha beneficiato della sanatoria dei capitali esportati all’estero. In sostanza, un buco nell’acqua che costringerà a fare un’altra manovra a breve. Nel frattempo il Paese è in difficoltà, la debole ripresa economica non viene sostenuta, i redditi delle famiglie sono in sofferenza e si riducono i consumi; i giovani e le donne risentono più degli altri della crisi occupazionale. Il governo ha rinunciato a una politica di riforme e ha utilizzato il principio dei tagli lineari che non producono risanamento e non stimolano la ripresa.
  • Il Gruppo del Pd all’Aquila Il governo conceda le stesse condizioni delle altre Regioni colpite da terremoti
    Invece di lanciarsi in annunci roboanti e parlare di miracolo, il governo dovrebbe varare anche per l’Abruzzo le stesse norme garantite alle altre Regioni colpite da terremoti come Marche, Umbria e Molise. A distanza di 10 mesi dall’approvazione a settembre di una mozione (vedi) che impegnava il governo ad attivarsi per le popolazioni abruzzesi, la destra abbandona gli abruzzesi e nasconde quella che è la reale situazione oggi all’Aquila. Siamo andati all’Aquila con oltre 150 deputati con il segretario del partito e il presidente del gruppo per affermare questi principi, chiedere una legge speciale da sostenere anche con una tassa di scopo.
  • Unione europea Unanimità sul programma, passano le nostre priorità
    Maggioranza e governo riconoscono la fondatezza delle nostre priorità politiche per il rilancio dell’Europa: votiamo sì alla risoluzione (un atto dovuto del Parlamento) che valuta il programma di lavoro della Commissione europea per il 2010 e il programma di 18 mesi del Consiglio dell’Unione Europea.
  • Giovani Bene stop a legge pasticciata
    Grazie alla nostra opposizione, la maggioranza è stata costretta a far tornare in Commissione il provvedimento sulle comunità giovanili. È stata così evitata una discriminazione tra le diverse comunità e associazioni. Ora ci auguriamo che si possa affrontare il tema della condizione giovanile con una vera e propria strategia, al momento inesistente nelle proposte del governo.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

lunedì 1 novembre 2010

Per una profonda riforma dello Stato e delle Autonomie


Le idee del Pd su federalismo, risorse e riordino dei poteri
È necessario rimettere sui giusti binari la riforma autonomistica, guardando a essa non solo come un passaggio ineludibile sul cammino del riassetto politico-istituzionale e del risanamento della finanza pubblica: essa è anche uno strumento essenziale per la ripresa economica, per una più forte competitività del sistema Italia, per assicurare la coesione sociale.

  1. Dobbiamo pensare a rafforzare l’azione degli Enti locali nelle zone più difficili del Paese con meccanismi di sostegno “fra pari” (diffusione delle migliori pratiche tra Comuni, Provincie e Regioni) e di affiancamenti propriamente federali (non solo poteri sostitutivi, ma strumenti di governance condivisi)
  2. Gli obiettivi più volte sbandierati dal governo, il riordino delle competenze, la semplificazione dei livelli amministrativi, il risparmio virtuoso della spesa aggregata sono stati tutti disattesi. Al di là di qualche fiammata demagogica, che non ha esitato a cavalcare le più negative campagne di delegittimazione dei poteri locali e regionali, i risultati sono nulli. È il federalismo delle chiacchiere, non dei fatti concreti

Partiamo dai cittadini
La riforma autonomistica è tutt'altro che un derby fra gli amministratori dello Stato e quelli delle autonomie. Bisogna mettere al centro della riforma il cittadino, il bisogno di regole, di semplicità, di partecipazione. È l’occasione per migliorare le istituzioni e, al tempo stesso, per coinvolgere i più ampi strati della cittadinanza, e in particolare i giovani, le donne e il volontariato.

Lo Stato dimagrisca a Roma e nei territori
A Roma e nei territori lo Stato deve riorganizzarsi e dimagrire notevolmente. Esiste una grande quantità di uffici, sedi decentrate, rappresentanze varie di ministeri, agenzie statali e enti parastatali che assorbono risorse ingenti in modo improduttivo e talvolta si sovrappongono alle competenze locali.

Superiamo duplicazioni e confusioni
La riforma deve ottenere il superamento delle duplicazioni, delle sovrapposizioni di competenza, della confusione di ruoli tra Stato, Regioni ed Enti locali. Purtroppo ancora siamo lontani da questo traguardo.
Non inseguiamo l'ideale astratto e non praticabile di liste rigide di competenze separate tra i diversi livelli istituzionali. I poteri concorrenti non sono una maledizione se ben congegnati e gestiti nell'ottica della leale cooperazione interistituzionale.

Rigore e sobrietà nella politica e nella Pubblica Amministrazione
Il sistema delle autonomie che risulterà da questa riforma dovrà essere meno costoso di quello che si è consolidato fino a oggi, senza far mancare le risorse per i servizi essenziali.
Noi difendiamo strenuamente il valore e la dignità delle istituzioni, degli amministratori e dei lavoratori pubblici, della rappresentanza politica democratica contro ogni campagna populistica e strumentale. Proprio per questo il Pd propone senza esitazione l'esigenza di sobrietà e di rigore nell'uso delle risorse. E con essa l'urgenza di individuare soglie oggettive di riferimento (nazionali e internazionali) cui agganciare i limiti massimi di spesa per il governo locale, per la rappresentanza, per l'amministrazione attiva. Proporremo anche meccanismi di responsabilità individuale e collettiva in caso di sforamento di questi tetti.