venerdì 30 aprile 2010

Il PD della Provincia fa tre proposte per il Consiglio

Il gruppo consigliare del Partito Democratico in Provincia di Imperia sprona l’avvio della programmazione e dell’attività amministrativa della Provincia chiedendo che vengano sollecitamente messe all’ordine del giorno le discussioni su tre importanti questioni, questioni che risultano, oltre che estremamente attuali, centrali rispetto alle competenze della Provincia.

Queste le proposte del PD:
  • Rifiuti - A seguito degli ultimi eventi che hanno interessato la discarica di Ponticelli è del tutto evidente che la situazione dei rifiuti in provincia di Imperia e, più in particolare, quella relativa ai costi, presenti e futuri, di raccolta e smaltimento a carico dei cittadini, deve essere messa al centro delle priorità dell’ente. Il gruppo del PD chiede pertanto di convocare un consiglio provinciale nel quale la maggioranza sarà chiamata a riferire in aula in merito alla situazione delle discariche e dove si dovrà dare avvio alla discussione relativa alla definizione compiuta e all’attuazione del Piano Provinciale dei rifiuti.

  • Bilancio – Il gruppo consigliare del PD ritiene che l’approvazione del bilancio preventivo 2010 da parte del Commissario Straordinario abbia privato il Consiglio Provinciale di una sua fondamentale prerogativa, che è quella di discutere ed esprimersi sul più importante documento di pianificazione politico-economica dell’Ente. Anche se formalmente esiste già un bilancio approvato da un organismo tecnico-istituzionale manca l’assunzione politico-amministrativa delle scelte operate in materia di destinazione delle risorse e pertanto il gruppo PD invita la maggioranza al confronto in consiglio sui dati di un bilancio fortemente condizionato dalle spese correnti, dalla totale mancanza di risorse da destinare alle infrastrutture, al rilancio dell’economia e alle politiche sociali. Un bilancio che è figlio ed espressione di continuità delle scelte operate dalle precedenti giunte di centrodestra e che testimonia in tutta evidenza il fallimento di una impostazione politica che la nuova giunta, in cui siedono 4 ex assessore della giunta Giuliano su i 7 totali, tuttavia, tranquillamente ripropone.
  • Sicurezza – L’escalation di incendi dolosi nella nostra provincia impone un’importante riflessione da parte di tutte le istituzioni che devono assumere iniziative concrete per contrastare con fermezza un fenomeno che stravolge la vita e la storia della nostra provincia e che mira ad abbattere i cardini della civile e pacifica convivenza.
"Riteniamo - scrive il PD - che rappresenti un forte segnale di interesse e di attenzione politica lo svolgimento di un consiglio provinciale dedicato ai temi della sicurezza nel quale programmare azioni concrete che vedano la Provincia svolgere un ruolo di sostegno in campagne di informazione ed educazione alla legalità. La questione della sicurezza e della legalità è una questione centrale che troppo spesso è stata politicamente strumentalizzata, occorre invece fare fronte comune per puntare l’attenzione e gli sforzi di tutti contro la criminalità organizzata. Il silenzio delle istituzioni, il disinteresse generale sono infatti il principale alleato degli affari e delle strategie della malavita".

Notizie dal PD



 
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La segreteria provinciale PD sulle indagini che coinvolgono Scajola

Il PD di Imperia non vuole entrare nel merito della vicenda che compete agli organi di indagine e alla Magistratura a cui vanno piena fiducia e rispetto del ruolo che svolgono;
il Ministro Scajola ha tutto il diritto di protestare la sua completa estraneità ai fatti contestati e pubblicati sui giornali; come pure noi, come forza politica sentiamo il dovere di chiedere ad un alto rappresentante delle istituzioni, non di discolparsi, ma di riferire in Parlamento sulla vicenda, in quanto un Ministro della Repubblica deve, non solo apparire, ma essere al di sopra di ogni sospetto, così come ha richiesto il nostro Capogruppo in Senato Anna Finocchiaro;
come riferito dalle redazioni dei giornali stessi, stanno giungendo molti attestati di solidarietà al Ministro (nessun attestato, però, a chi fa gli accertamenti del caso); in particolare quello dei parlamentari liguri del PdL che dichiarano:

” Lascia attoniti una azione così violenta nei confronti di un Ministro della Repubblica e della sua famiglia...l'azione di governo del Ministro... cozza contro diverse logiche di potere i cui contorni non sono chiariti”.

Vorremmo sapere quali siano queste “logiche di potere”, in caso contrario è solo teoria del sospetto con la quale cercare alibi o, peggio, discreditare persone o gruppi;
Il PD di Imperia chiede solo due cose, chiare e nette al Ministro Scajola e, per questo, lo invita a farlo in Parlamento:
  1. sono vere o false le notizie pubblicate su tutti i giornali? Un uomo pubblico con funzioni così importanti non può rimanere in un cono d'ombra riguardo la liceità delle sue azioni,
  2. se intenda continuare ad esporsi al fuoco di fila di inchieste, contestazioni, accuse certamente da provare, attacchi politici, lo faccia pure, quereli e smonti tutto cio' che gli viene addebitato, usi anche le armi della politica, ma faccia anche l'unico gesto che gli ridiede, se possibile, dignità dopo le indecenti parole su Marco Biagi assassinato dalle Brigate Rosse. Per difendersi più liberamente, per tutelare l'istituzione di cui fa parte.
Imperia, 30 Aprile 2010

Il Segretario Provinciale del PD di Imperia

giovedì 29 aprile 2010

Un Patto per l'acqua pubblica

Come saprete il governo ha imposto con l'ennesimo voto di fiducia l'approvazione del decreto Ronchi e con esso di fatto la privatizzazione forzata della gestione del servizio idrico.
Un esito che consideriamo non accettabile e contro il quale già i gruppi parlamentari hanno condotto una ferma opposizione.

La difesa dell'acqua pubblica è anche al centro di due diverse iniziative referendarie, una promossa dal forum acqua pubblica, l'altra dall'Italia dei Valori. Siamo vicini a quanti decidono di combattere contro la privatizzazione forzata dell'acqua e della sua gestione attraverso lo strumento del referendum ma pensiamo che il referendum non sia lo strumento migliore.

Innanzitutto perché ha purtroppo perso efficacia negli anni: gli ultimi 24 referendum su 24 negli ultimi 15 anni sono stati persi perché non é stato raggiunto il quorum.

Inoltre il referendum per sua natura abroga parti di leggi e quindi non è in grado di ridefinire un quadro articolato di norme coerenti come invece richiede un bene così importante come è l'acqua e un servizio così complesso come è il servizio idrico integrato.

Per questo vogliamo lanciare un patto per l'acqua pubblica: costruire insieme ai nostri amministratori locali e al partito regione per regione un disegno di legge complessivo sull'acqua pubblica e sul servizio idrico integrato, presentarlo poi ai cittadini chiedendo loro di sostenerlo firmando un documento di intenti, consegnarlo poi ai nostri gruppi parlamentari dopo il percorso di partecipazione e ascolto del partito a ogni livello, dei nostri amministratori locali, dei cittadini.

Trovate allegata la presentazione che è stata fatta giovedì scorso con il segretario Bersani e le linee guida intorno alle quali vogliamo articolare la nostra proposta.


Scarica il Patto per l'acqua pubblica

Prima riunione del Tavolo provinciale sull'agricoltura

Si è svolta la riunione d’avvio del Tavolo dell’Agricoltura del PD Federazione di Imperia, in cui è stato eletto dai partecipanti all’unanimità coordinatore del Tavolo Giacomo Ferrari, floricoltore e sindaco di Terzorio.

Durante questa prima riunione si è osservata l’importanza politica del Tavolo stesso: l’agricoltura rappresenta un comparto fondamentale dell’economia del Ponente, con il 23 % delle imprese esistenti e con buona parte del settore secondario e terziario direttamente dipendenti da esse (si pensi solo all’importanza dell’industria olearia o al settore del commercio dei fiori).

Il Partito ha rinunciato ad essere parte attiva nel settore sottovalutandone l’importanza; è pur vero che non è facile inserirsi in una filiera conservatrice per tradizione, ma, grazie ad alcuni importanti punti di riferimento, siamo certi si possa presto e bene cominciare ad interagire direttamente con gli operatori del settore.

La peculiarietà del settore e la complessità della filiera richiede un momento di confronto apposito e dedicato. Il Tavolo, a tal fine, ha elaborato il seguente programma di lavoro:
  • Analisi e sintesi della situazione attuale
  • Elaborazione delle strategie possibili
  • Confronto con Regione Liguria
  • Analisi politiche agricole degli enti locali: Comuni, Comunità Montane, Provincia
  • Elaborazione proposte per gruppi PD al Parlamento Italiano ed Europeo
Il Tavolo è uno strumento a disposizione del Partito, a tutti i suoi livelli e si muoverà ascoltando tutti gli stimoli che verranno sottoposti alla sua attenzione e avrà il compito di fare analisi basate su dati reali e di elaborare strategie realizzabili. Particolarmente significativo il fatto che andrà a confrontarsi su ambiti (agricoltura, entroterra, piccoli comuni) in cui spesso il PD incontra forti difficoltà.

Scheda in sintesi: La Floricoltura in Provincia di Imperia

Il settore strategico della nostra Provincia è senza dubbio quello floricolo. Operano nella nostra Provincia circa 4.000 aziende produttrici, affiancate da una complessa filiera che conta un buon numero di addetti anche nell’indotto. Sono presenti sul nostro territorio buone strutture di ricerca (pubbliche e private), istituti di formazione e un buon numero di grossisti, ed in particolare il 75 % degli esportatori italiani. Il totale degli addetti è pertanto stimato tra i 15.000 ed i 20.000, mentre il giro d’affari è stimato tra i 250 e i 300 milioni €/anno.

mercoledì 28 aprile 2010

Nasce il circolo dei Giovani Democratici di Arma, Taggia e della Valle Argentina

Venerdì 30 marzo prima riunione dei GD di Arma, Taggia e Valle Argentina presso la sede PD Taggia in via Rimembranze alle ore 21.

Incontro con un ex-partigiano



Nell'ambito delle manifestazioni per il 25 Aprile,il Segretario Provinciale del Partito Democratico Giancarlo Manti si è recato a Riva Ligure, accompagnato dal Coordinatore del locale Circolo Antonello Ascheri, per incontrare Alberto Galetto, ex partigiano attivo nella provincia astigiana con le formazioni garibaldine.

La Segreteria Provinciale del PD aveva ricevuto nelle settimane scorse un commovente biglietto nel quale l'anziano partigiano chiedeva l'adesione al Partito Democratico per il 2010, riconoscendosi appieno nei valori costitutivi, esprimendo apprezzamento per la politica svolta ed invitando a ricercare maggiormente nei giovani i prosecutori degli ideali di libertà e democrazia che avevano animato la lotta partigiana.

martedì 27 aprile 2010

Nuova sezione materiali


Da oggi disponibile nel nostro sito una sezione materiali consultabile a questo indirizzo:
http://pd-armataggia.blogspot.com/p/materiali.html
Nella sezione potete trovare documentazione relativa alle analisi di voto e la nuova cartella sui rifiuti.

domenica 25 aprile 2010

Buon 25 Aprile

La segreteria provinciale PD interviene a proposito delle indagini su Ponticelli


La Segreteria Provinciale del Pd di Imperia ricorda a tutti i cittadini che più volte in questi anni sono state da noi sottolineate le numerose irregolarità nella gestione dei rifiuti in Provincia soprattutto in relazione alla recente inchiesta giudiziaria che vede al momento nel registro degli indagati l'ex presidente della Provincia di Imperia Gianni Giuliano , Alberto Bellotti, ex assessore provinciale all'Ambiente ed attuale assessore provinciale a Cultura, Istruzione, caccia e pesca ed anche tre funzionari, con l'accusa di concorso in abuso d'ufficio nel rilascio dell'autorizzazione a scaricare nell'area Ponticelli.
Le irregolarità dell’Amministrazione Provinciale partono dal lontano 2001, con l’annullamento pretestuoso della gara europea per la gestione dei rifiuti e sono proseguite nel tempo con il sistema delle proroghe annuali che hanno visto nella nostra Provincia il mantenimento di due discariche a cielo aperto , con rifiuti indifferenziati, gestite da privati.
Grave danno, quindi all’ambiente con possibili ricadute sulla salute delle persone e assoluta incapacità o, più probabilmente, non volontà di predisporre piani adeguati per la raccolta differenziata che a tutt’oggi langue ad uno scarso 20% e, in definitiva, maggior esborso di denaro dalle tasche dei cittadini.
Alla Magistratura imperiese, che ha disposto la chiusura temporanea della discarica di Ponticelli per indagare su presunti abusi nel conferimento dei rifiuti, va tutta la nostra fiducia e solidarietà anche in merito agli scomposti attacchi del monopolista privato sotto indagine per reati ambientali.
Ora, il conferimento di tutti i rifiuti della Provincia a Collette Ozzotto, rende la situazione ancora più drammatica ed evidenzia, ancora ce ne fosse bisogno, il fallimento di nove anni di gestione Giuliano e degli assessori all’ambiente succedutisi tra cui Mariano Porro (Lega Nord) ora promosso da Sappa suo Vicepresidente e da Alberto Bellotti (PdL) spostato ad altro incarico nella nuova Amministrazione.
Non ci è dato ancora sapere come il neo-Presidente Sappa intenda sanare questa infelice eredità che le precedenti giunte di centro-destra hanno lasciato, nonostante Egli stesso abbia più volte dichiarato in campagna elettorale come lo smaltimento dei rifiuti sia una delle priorità da affrontare subito; purtroppo risulta invece evidente come il suo primo gesto e cioè la nomina della giunta, rappresenti negli uomini e nei programmi, assoluta continuità col passato, nonostante la proclamata volontà di efficienza e trasparenza amministrativa.


La Segreteria Provinciale del PD di Imperia


Per saperne di più:

sabato 24 aprile 2010

Ecodem: “Un milione di firme per l’acqua pubblica”

tramite ecologistidemocratici il 23/04/10

"I duecento circoli degli Ecodem saranno impegnati, in tutta Italia, insieme al Pd, per raccogliere un milione di firme a sostegno della proposta di legge per l'acqua pubblica": Fabrizio Vigni, presidente nazionale degli Ecologisti Democratici annuncia l'iniziativa che vedrà impegnata l'associazione dalle prossime settimane.

"L'acqua – continua – è un bene comune da garantire a tutti, una risorsa preziosa da gestire con criteri di efficienza e sostenibilità ambientale. Il nostro paese presenta, nella gestione dell'acqua, livelli preoccupanti di sprechi, inefficacia ed arretratezza. Ma il governo, anziché lavorare per rendere più efficiente il sistema idrico integrato, ha scelto la strada di una privatizzazione forzata che noi contrastiamo. Ci sentiamo in sintonia con il diffuso sentimento popolare a favore 'dell'acqua pubblica' ".

"Pensiamo però – conclude Fabrizio Vigni – che lo strumento più efficace non siano i referendum, dal momento che da 15 anni nessun referendum raggiunge il quorum. Ciò che serve è una legislazione chiara e certa che, aggiornando la 'legge Galli' rafforzi la funzione pubblica di programmazione, regolazione e controllo della gestione dell'acqua".

venerdì 23 aprile 2010

Rifiuti: Giuliano e Bellotti indagati per abuso d'ufficio

Ci sono anche l’ex presidente della Provincia Gianni Giuliano e l’assessore provinciale Alberto Bellotti (foto sopra) tra gli indagati in merito alla vicenda che ha portato di fatto alla chiusura della discarica di Ponticelli. L’ex presidente della Provincia e l’attuale assessore, che tra poco affronta il primo consiglio provinciale, risultano, infatti, iscritti nel registro degli indagati per reati amministrativi (abuso di ufficio) insieme ai funzionari provinciali Alessandro Barla (attuale dirigente settore ambiente in Provincia) e al suo predecessore Danilo Sfamurri e al geometra dell’amministrazione provinciale Franco Minasso.
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Il calvario quotidiano di un figlio di immigrati

Notizie dal PD Liguria

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Pierluigi Bersani apre la Festa Primavera del PD Genova
Il 23 aprile alle ore 17,30 in piazza Caricamento
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Notizie dal PD Liguria

Chiedere il rispetto delle regole non può essere pretesto per autorizzare forme di discriminazione
Intervento di Sonia Zarino, presidente Assemblea Regionale Pd Liguria
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Appuntamenti PD Liguria

In ricordo della Liberazione
Domenica 25 aprile al Circolo ARCI di Sampierdarena alle ore 9.00

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Notizie dai parlamentari liguri

Allarme criminalità in Riviera: interrogazione dei deputati liguri
Il documento presentato dall'onorevole Andrea Orlando, è stato sottoscritto da Mario Tullo, Massimo Zunino e Sabina Rossa
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Andrea Orlando: Pd aderisce a manifestazione del 24 aprile del personale della giustizia
"La politica del governo mortifica e dequalifica i lavoratori del settore"
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Roberta Pinotti: "Berlusconi chieda scusa a Saviano"
La senatrice genovese del PD chiede alla presidenza del Senato di far arrivare al presidente del Consiglio questa richiesta dall'aula di Palazzo Madama
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Notizie dalla Regione Liguria

Liguria, Burlando: “Nostra esperienza significativa per centrosinistra”
L'intervento del presidente della Regione Liguria alla Direzione Nazionale del Partito Democratico
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Appuntamenti PD Imperia

Colloqui di attualità politica
Incontri organizzati dal Circolo PD Sanremo e dal Centro Culturale Italo Calvino nella sala convegni dell’Albergo Nazionale, Corso Matteotti 3 (a fianco del Casinò), tel. 0184 577577
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Acqua un bene comune. Pubblico

“L'acqua è di Dio e ci tocca ridargliela come ce l'ha data”. Con questa battuta il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha concluso la conferenza stampa di presentazione delle proposte sull'acqua pubblica da parte del Partito democratico. E, forse, non è del tutto un caso che sia avvenuto proprio nella giornata della Terra (Earth's day) che il Pd raccoglie la sfida per razionalizzare e gestire in maniera efficiente uno tra i beni comuni più essenziali: l'acqua.

La proposta di legge che il Pd presenterà sarà il frutto di un'analisi concreta che terrà conto dei pareri degli amministratori locali e dei cittadini per completarsi in un progetto complessivo equilibrato in antitesi alla privatizzazione forzata voluta dal governo con il decreto Ronchi. Già a partire da domani avverrà un primo incontro a Torino, primo di una serie, per trovare punti comuni a tutela di un bene primario pubblico.

Bersani ha voluto porre l'attenzione sul fatto la privatizzazione dell'acqua non è una soluzione ma la negazione di un servizio per molti cittadini, un insulto per l'ambiente a fronte dei troppi sprechi e di investimenti assenti. “Il governo del fare risponde pensa che un articolo di legge con la privatizzazione obbligatoria dell'acqua sia la soluzione dei problemi. Un po' come il miracolo di trasformare l'acqua in vino. È un errore che tra l'altro crea il disimpegno da parte degli organi territoriali espropriati” di ogni competenza in materia.

Oltre all'attività in Parlamento, il Pd si ripropone di raccogliere un milione di firme per un impianto di riforma che tenga conto di:
  1. un sistema di regolamentazione delle acque pubbliche che metta in ordine un sistema sul presupposto di base minimo tariffe <=> massima efficienza senza che questo rapporto sia lasciato alla soggettività del privato;
  2. riassetto delle infrastrutture;
  3. gestione di ogni singola parte del circuito.

La proposta del Pd sulle acque pubbliche non tiene conto di nessuna strategia referendaria e questo per due motivi:
  • Sono 15 anni che il referendum non raggiunge gli obiettivi prefissati e che, anzi, ha un effetto boomerang sulle scelte possibili;
  • il referendum per sua stessa natura ha una natura abrogativa, va contro qualcosa e non ha nulla di propositivo.

“Detto questo – ha concluso Bersani – ribadiamo che il Pd guarda con simpatia tutti i movimenti che si porranno contro questa impostazione distruttiva del governo”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato tra gli altri anche Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Pd, i capogruppo di Camera e Senato in Commissione Ambiente, Raffaella Mariani e Roberto Della Seta, i deputati Pd Federico Testa e Marco Causi, il senatore Filippo Bubbico.

Per Stella Bianchi è necessario dare maggiore equilibrio e razionalizzazione alla gestione dell'acqua che è, comunque un bene scarso. Un obiettivo che difficilmente potrà essere raggiunto con la privatizzazione e con l'espropriazione di ogni potere decisionale da parte degli enti locali. Federico Testa ha evidenziato la necessità di una regolarizzazione pubblica dell'acqua attraverso la creazione di una Authority di controllo e di razionalizzazione della gestione delle risorse. Un'Autorità che renda trasparente le attività del ciclo dell'acqua.

“Quella che presentiamo – ha dichiarato Roberto Della Seta- è una proposta che va oltre l'ipotesi di un referendum abrogativo. Non ci nascondiamo sul fatto che anche la gestione pubblica sbagliata ha prodotto un uso improprio dell'acqua. Quello che vogliamo evitare è che un terzo dell'acqua si perda prima di arrivare a destinazione come avviene ora”. Per Rafafella Mariani e Filippo Bubbico occorre focalizzare l'attenzione su un mix di maggiore efficienza, competenza, innovazione tecnologica e organizzazione industriale. Un approccio moderno della visione dell'acqua come bene pubblico e comune fuori dal quadro del Mercato e della competizione.

A.Dra

*****

Acqua pubblica e gestione del servizio idrico integrato

Il Partito democratico si è opposto alle norme fatte approvare dal governo a colpi di fiducia e che spingono verso una privatizzazione forzata togliendo agli enti locali la possibilità di decidere e portando al rischio di monopoli privati nelle mani di poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio; norme presentate sotto il titolo di obblighi comunitari quando in realtà non c’è alcun atto comunitario o sentenza europea che imponga di forzare l’ingresso dei privati nel servizio idrico integrato.
Il Pd è contro il disegno di privatizzazione forzata imposto dal governo ed è vicino a quanti lo contrastano seguendo le diverse vie referendarie. Combattere, anche con il referendum contro la privatizzazione forzata dell’acqua è una battaglia fondata ma lo strumento referendario da solo non basta, è inadeguato sia per la scarsa efficacia dimostrata negli ultimi anni (24 referendum persi su 24 negli ultimi 15 anni per mancato quorum) sia perché sua natura abroga leggi senza definirne di nuove e più efficaci.

Il Pd vuole formulare una proposta complessiva di gestione del servizio idrico integrato con un percorso di costruzione di un progetto di legge partecipato, che coinvolga amministratori locali e cittadini e che metta al centro la risorsa acqua per sua natura pubblica, da rendere disponibile a tutti e da preservare per le future generazioni.

L’acqua, infatti, è un bene comune dell’umanità, un bene essenziale e insostituibile per la vita. L’acqua non può che essere un bene pubblico e deve essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al massimo livello di qualità, secondo principi di equità e solidarietà e con criteri di sostenibilità per preservarne la qualità e la disponibilità per le future generazioni.

L’acqua è quindi necessariamente un bene pubblico e lo sono anche le infrastrutture del servizio idrico che vanno gestite con criteri di efficienza ed economicità secondo logiche industriali in grado di assicurare costi sostenibili e qualità del servizio.

L’acqua è un bene scarso e va preservata attraverso la cura del territorio, la manutenzione dei bacini idrografici, la tutela dei corpi idrici e delle aree di salvaguardia.

L’acqua è un bene fisicamente limitato e come tale va prelevata e gestita secondo criteri efficienti, in particolare assicurando la migliore manutenzione delle reti di distribuzione, combattendo ogni forma di spreco e governando l’uso della risorsa e la sua assegnazione per i diversi usi, potabili, agricoli e industriali, garantendo l’obiettivo della sostenibilità attraverso incentivi al risparmio idrico e il rispetto di standard di qualità.

Per il Partito democratico sono obiettivi irrinunciabili la tutela delle acque, l’accessibilità per tutti, un uso razionale della risorsa che operi dal lato dell’offerta e non si limiti a rincorrere la domanda, l’equità delle tariffe e la massima qualità ed efficienza del servizio. Irrinunciabile anche l’obiettivo della copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e di una gestione sostenibile della risorsa acqua, con la riduzione quindi di dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

Per raggiungere questi obiettivi:
  • una forte regolazione pubblica, attuata da una autorità di regolazione nazionale di cui siano compartecipi Stato e regioni, che consenta di definire standard di servizio, monitorare i risultati, applicare eventuali sanzioni e quindi incentivi qualità, efficienza e risparmio per migliorare il servizio e garantire al tempo stesso equità e uso sostenibile della risorsa acqua
  • ruolo fondamentale delle regioni e degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimi essenziali fissati
  • gestione industriale del servizio idrico integrato (ossia dell’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue) anche per realizzare economie di scala, assicurare qualità omogenea e controllabile dei servizi, garantire sicurezza degli approvvigionamenti idrici ed efficienza nella depurazione
  • un quadro normativo chiaro e stabile che metta fine alla continua incertezza prodotta dai ripetuti interventi del centrodestra che riparta affidando alle regioni il compito di organizzare il servizio idrico integrato sulla base di ambiti territoriali ottimali definiti secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità nel rispetto dell’unità dei bacini idrografici, dell’unitarietà della gestione e quindi del superamento delle frammentazioni, dell’adeguatezza delle dimensioni gestionali, della riduzione delle sperequazioni tra ambiti limitrofi
  • tariffa come corrispettivo del servizio idrico integrato, che preveda una tariffa sociale per dare agevolazioni a determinate fasce di reddito e ai nuclei familiari numerosi e una tariffa che incentivi il risparmio idrico e scoraggi quindi i consumi elevati
  • meccanismi che vincolino alla realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio, stimati in almeno 60 miliardi di euro con un impegno aggiuntivo per garantire lo stesso livello di servizio in ogni area del paese

Iniziamo da oggi un percorso di costruzione di un progetto di legge che si articola intorno a queste linee guida e che vogliamo elaborare con i nostri amministratori locali ed eletti, territorio per territorio, e con il sostegno dei cittadini che vorranno firmare la petizione a sostegno della nostra proposta.

Acqua pubblica, le proposte del Partito Democratico

giovedì 22 aprile 2010

La tua Liberazione

Arma: i Giovani Democratici incontrano gli ex Partigiani

I Giovani Democratici di Sanremo e Arma di Taggia hanno organizzato una cena con alcuni ex Partigiani che si terrà venerdì 23 aprile presso il ristorante La Darsena sul lungomare di Arma.

"L’incontro vuole essere un momento di condivisione e di convivialità per ricordare la Resistenza e festeggiare la Liberazione dalla dittatura con chi l’ha vissuta in prima persona e ne conserva la memoria storica. L’invito è esteso a chiunque voglia partecipare. È gradita la prenotazione".

Per informazioni e prenotazioni: Flavio: 320 0375820; Andrea: 349 3223271. Anche su Facebook come Giovani Democratici Sanremo.

il cannocchiale

Appello di Giordano sulla "excalation" di attentati in provincia di Imperia


Articolo pubblicato sul Secolo XIX del 21/04/2010

mercoledì 21 aprile 2010

10 proposte per uscire dalla crisi

“Non si va oltre la crisi per decisioni unilaterali, si decide con chi ci sta dentro, con i rappresentati di lavoratori e imprese”. Con queste parole Enrico Letta spiega la scelta del Partito Democratico di riunire le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Lega Coop, Confartiguanato, Confartigiani, Confapi, Confagricoltura, Cia, Cna, Coldiretti) nell’incontro “Per andare oltre la crisi: analisi e proposte”. Il vicesegretario PD lo rivendica come un “metodo di lavoro che è anche un messaggio forte e chiaro”.

“La caduta si è arrestata, ma se non viene seguita dal rimbalzo avremo davanti anni in cui il recupero sarà lungo e la capacità di contenere il danno, messa in campo finora da lavoratori e imprese, non sarà più sufficiente”. Per questa ragione, il PD propone una strategia di lungo periodo, avversa a quel “fallimento della politica degli spot e dei click day”, e articolata in 10 punti “per incalzare il governo e fa ripartire la crescita Noi su seria politica di tagli alla spesa pubbblica siamo disposti a sederci a un tavolo".

Eccoli:
  1. Sostegno a ricerca e innovazione. Proponiamo meccanismi per rendere automatici i crediti di imposta per le imprese che investono in innovazione e ricerca. Sul versante pubblico, a dispetto dei tagli operati dal governo alla ricerca, chiediamo di destinare una parte dei finanziamenti ordinari all’università per un piano straordinario per i ricercatori degli atenei italiani.
  2. Riforma del fisco. Una riforma che si basa su un unico obiettivo: la riduzione del peso fiscale su chi lavora e su produce. Chi “crea” sviluppo va premiato. Il tutto in considerazione dei due record negativi che l’Italia detiene tra i Paesi industrializzati: quello della più alta tassazione su chi lavora e produce e quello del più elevato livello di evasione ed elusione fiscale.
  3. Riforma universale degli ammortizzatori sociali. Le nostre proposte mirano a estendere anche ai liberi professionisti, ai lavoratori delle piccole imprese e a quelli flessibili, con contratti a progetto o a tempo determinato, le tutele oggi appannaggio esclusivo dei dipendenti a tempo indeterminato delle grandi imprese.
  4. Tempi certi per i pagamenti della PA. A fronte del fallimento del Piano del governo dell’autunno scorso, proponiamo misure immediate per accelerare i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti.
  5. Più libertà di scelta. Contro ogni logica corporativa o di conservazione dei privilegi esistenti, diciamo no a marce indietro nel processo di liberalizzazione delle attività economiche.
  6. Giovani e lavoro. Per superare la precarietà cui sono esposti soprattutto i giovani e le donne con contratti flessibili proponiamo misure volte arginare l’attuale dualismo del mercato del lavoro tra “ipergarantiti” e “vulnerabili”. L’idea è quella di nuove tipologie di contratti di avvio al lavoro che consentano di uscire dalla scelta secca tra precariato e contratti a tempo indeterminato, in genere troppo onerosi per il datore di lavoro.
  7. Semplificazione burocratica. Per agevolare il lavoro delle imprese e la vita dei cittadini, proponiamo un Piano di sburocratizzazione delle attività economiche e produttive attraverso estensione e il rafforzamento dello strumento del “forfettone”, la previsione di un’aliquota unica del mercato immobiliare e la generalizzazione degli automatismi.
  8. Enti locali. Per superare le difficoltà di bilancio che molti enti locali devono fronteggiare, proponiamo una revisione dei vincoli del Patto di Stabilità interno che consenta di premiare le amministrazioni più virtuose e sanzionare solo quelle “spendaccione”. Chiediamo di conseguenza un Piano straordinario di finanziamento per le piccole opere pubbliche, da programmare e attuare con i territori.
  9. Mezzogiorno e rinnovabili. Il Sud ha bisogno di un grande progetto che gli consenta di tornare a “respirare” e a essere competitivo, valorizzando il suo enorme patrimonio naturale e culturale. Per questo proponiamo subito un Piano straordinario per fare del Mezzogiorno la piattaforma logistica europea per le energie rinnovabili.
  10. Gas e autonomia energetica. Siamo convinti che, in materia di politica energetica, l’Italia debba oggi mettere a frutto dieci anni di scelte bipartisan sull’approvvigionamento. Continuando a investire sul gas, oltre a essere consumatori possiamo diventare anche rivenditori.

martedì 20 aprile 2010

Provinciali 2010: i dati del voto


In allegato al presente post un file con una serie di tabelle e grafici su cui ragionare per analizzare le ultime lezioni provinciali.

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venerdì 16 aprile 2010

Si potenzi l'acquedotto comunale per scongiurare il caro tariffe dell'Amaie



Lo spettro della possibile privatizzazione dell'Amaie continua a preoccupare i circoli PD di Arma e Taggia. Il rinvio della discussione della pratica al prossimo Consiglio Comunale di Sanremo non deve indurci ad abbassare la guardia.
Forse non tutti sanno che per una buona metà le case della nostra città sono servite dall'acquedotto dell'Amaie con costi tariffari sensibilmente superiori al resto delle utenze allacciate all'acquedotto comunale.
La parziale privatizzazione della società sanremese serve ad arginare note difficoltà finanziarie seguite dall'aumento dei costi frutto delle gestioni precedenti al 2004. L'ingresso del socio privato, a cui si delegherebbe la scelta dell'amministratore, farà sì che gli sforzi societari si concentrino su un unico e scontato obiettivo: il perseguimento del profitto.
Nulla di scandaloso se si trattasse di una bibita o un detersivo ma qua parliamo di acqua: un bene essenziale alla vita umana.
Il Partito Democratico si è già espresso con documenti programmatici locali e nazionali sulla necessità di preservare la pubblicità della gestione delle risorse idriche per garantire l’accesso a tutti all’acqua e pari dignità umana a tutti i cittadini.
Non si può altresì dimenticare che la privatizzazione e il conseguente assestamento finanziario passi necessariamente attraverso il
contenimento dei costi (ad esempio con la messa in mobilità di parte dei dipendenti), la riduzione del servizio e l'aumento delle tariffe.
Qualsiasi intervento di risanamento finanziario, quindi, si prospetta doloroso per la collettività e Arma non sarà immune alle conseguenze:
un eventuale aumento tariffario non farà altro che accentuare quella differenza di costo tra il risiedere ad Arma o a Taggia che già
Massimo Bolla aveva posto in luce durante la sua attività consiliare. Una differenza di costo che non risparmia neanche le attività produttive.
Per questi motivi riteniamo non più procrastinabile il potenziamento degli impianti di pompaggio e di distribuzione dell'acquedotto comunale affinché si arrivi a una completa copertura del territorio comunale.

martedì 6 aprile 2010

Forza cemento



Nella migliore delle ipotesi è una presa in giro, nella peggiore è una catastrofe: l'ennesima deregulation edilizia varata d'urgenza dal governo tre giorni prima delle elezioni regionali è stata sommersa da un diluvio di critiche. Alle contestazioni degli ambientalisti (tutti), dei migliori urbanisti e dei più attenti politici dell'opposizione (pochi), si sono aggiunte le denunce, inattese e pesantissime, dei professionisti del mattone: per costruttori e immobiliaristi l'annunciata liberalizzazione rischia di rivelarsi "inutile come il piano casa", mentre per architetti e tecnici è comunque "un pericolo per la sicurezza". Sotto accusa c'è l'emendamento sull''attività edilizia libera', che da venerdì 26 marzo consente di modificare le case degli italiani senza alcun permesso o verifica pubblica e senza neppure un progetto firmato dall'ultimo dei geometri.

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Restauraziò

Angelino Alfano, responsabile della Giustizia italiana, ha infatti deciso di restaurare le tariffe minime degli ordini che l’attuale leader del Partito Democratico aveva abolito durante il precedente Governo Prodi.

“Ascolterò – ha dichiarato il Guardasigilli - le voci di tutti gli ordini e dopo un’attenta analisi proporremo delle riforme che siano in grado di tenere insieme la dignità ed il prestigio delle professioni insieme agli interessi del singolo cittadino. L’abolizione delle tariffe minime, senza dare alcun beneficio ai cittadini, ha tutelato i più forti. Ed in generale ha danneggiato i professionisti italiani”.

Se oltre ad ascoltare gli Ordini professionali avesse ascoltato anche i cittadini?