domenica 31 ottobre 2010

Giacomo Ferrari: I fondi per la cooperazione non sono sprechi


Mi preme stigmatizzare le recenti affermazioni dei consiglieri di minoranza del consiglio regionale, in merito ai tagli di bilancio che permetterebbero maggiori risorse da destinare al territorio ligure.
Da tempo si accaniscono in particolare sulla spesa relativa alla cooperazione internazionale, cioè i fondi destinati a progetti di sviluppo nei paesi del terzo mondo.
In una dichiarazione si diceva che la Regione Liguria “sparpaglia risorse per il mondo”, un'altra, recente, che “i fondi allo sviluppo in questi tempi andrebbero ridotti”.
Ricordo ai lettori che stiamo parlando di tagliare le già pochissime risorse destinate a tale scopo, (850.000 € per il 2010 e importo ulteriormente ridotto per il 2011).
Tali fondi sono destinati agli ultimi del mondo, ossia a quelli che muoiono di fame, non hanno acqua potabile e periscono per una puntura di zanzara.
Vorrei attirare la vostra attenzione, dandovi la misura di quanto sia ridicolo lo stanziamento regionale per la cooperazione, dicendovi quanto ha speso nell'anno 2009 il mio Comune (230 abitanti) per il mantenimento dei cani randagi ospitati nel canile: 13.000 €!
Provate voi a pensare quanto si spende in tutta la Liguria a riguardo, stranamente nessuno ha nulla da eccepire al riguardo, specialmente i consiglieri di centro destra così attenti ai bilanci sofferenti della regione.
Vorrei ricordare ai signori dichiaranti che, come coalizione politica, sono al governo nazionale, e che forse farebbero meglio a focalizzare i loro sforzi per convincere il ministro Tremonti ad essere un po' più equo nei tagli, destinando alle regioni le risorse necessarie ad affrontare l'emergenza.
Sono coordinatore di un progetto di interesse regionale di cooperazione in Etiopia, che a fronte di una spesa contenuta ( 60.000 €) sta portando assistenza sanitaria di base ad una popolazione che vive sparsa su un territorio equivalente come superficie alla regione Piemonte.

Pensate che si possa tagliare ancora?

GIACOMO FERRARI
SINDACO DEL COMUNE DI TERZORIO

venerdì 29 ottobre 2010

Un anno di attività parlamentare PD: Giugno 2010


Il Pd salva dallo sfascio la sanità pubblica.


  • Enti lirici: Contrari al decreto che ha reso precario il lavoro
    Abbiamo votato contro il decreto sulle fondazioni lirico sinfoniche perché, nonostante i miglioramenti che siamo riusciti ad ottenere, il provvedimento rende precario il lavoro e aumenta l’incertezza nella vita professionale dei lavoratori delle fondazioni compromettendone la qualità delle produzioni. Grazie alla nostra opposizione abbiamo sventato l’ennesima forzatura parlamentare: abbiamo impedito il voto di fiducia e ottenuto l’eliminazione del ruolo del ministero nella fase di rinnovo dei contratti, l’abolizione del taglio del 25 per cento del contratto integrativo; lo slittamento del divieto di prestazioni di lavoro autonomo per i dipendenti delle fondazioni. Abbiamo inoltre ottenuto l’abolizione dell’illogico tetto ai cachet, che avrebbe impedito l’ingaggio dei più prestigiosi artisti internazionali e avrebbe condannato i nostri teatri a essere teatri di “serie B”. Con il nostro lavoro abbiamo migliorato un decreto che era e rimane negativo. Questo il motivo del nostro voto contrario.
  • Salute: L’opposizione del Pd ferma l’attacco della destra alla sanità pubblica
    La maggioranza è stata battuta sulla votazione di due emendamenti del Pd alla proposta di legge sul “governo clinico”. Dopo questa sconfitta, la destra ha dovuto capitolare e riportare il provvedimento in commissione. Grazie al lavoro dei deputati democratici è stata bloccata una legge che era dannosa per la salute dei cittadini e rappresentava una beffa per gli operatori sanitari. Quella che la destra chiamava pomposamente ‘legge che valorizza i medici e limita il potere della politica nella sanità’ sarebbe stata, piuttosto, un colpo duro alla sanità pubblica a vantaggio di quella privata. Il testo del governo costituiva una lesione delle autonomie regionali e non risolveva la commistione tra politica e sanità, dal momento che non interveniva sulle modalità di scelta dei dirigenti. Era un provvedimento che riportava il nostro sistema indietro di oltre 20 anni. Gravissima la norma che portava a regime la cosiddetta intramoenia allargata che avrebbe permesso ai medici di svolgere attività pubblica negli ospedali continuando, al tempo stesso, a svolgere attività privata nei propri ambulatori. Tutto ciò è stato respinto.
  • Cuba: Approvata nostra mozione sul rispetto dei diritti umani
    Sui diritti umani a Cuba, via libera alla nostra mozione. Dal rispetto dei diritti umani, tra l’altro, dipende la possibile rimozione dell’embargo nei confronti dell’isola. Ci siamo impegnati a evitare che venissero approvate proposte di sanzioni individuali, a nostro giudizio inaccettabili.
  • Tratta degli esseri umani: Finalmente ratificata Convenzione Ue
    È stata approvata la nostra proposta di legge, unificata insieme a quelle di altri gruppi, sulla ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la lotta contro la tratta di esseri umani.
  • Europa: Via libera per il decreto “salva Grecia”
    Con il nostro voto favorevole l’aula ha votato il cosiddetto decreto “salva-Grecia”, già approvato dal Senato. Il decreto ha recepito l’accordo siglato a livello europeo per affrontare la crisi finanziaria che ha colpito la Grecia. L’accordo ha rappresentato la giusta risposta alle speculazioni finanziarie contro la moneta unica. Ai due giorni di dibattito in aula non ha partecipato il ministro Tremonti, che ha così perso un’occasione importante per confrontarsi in Parlamento.
  • Abusivismo: Bloccato lo scempio al paesaggio e alla legalità
    Le opposizioni hanno fermato uno scempio ai danni del Paese e della legalità. A Montecitorio è stata infatti approvata la nostra pregiudiziale di costituzionalità che ha bloccato il provvedimento che avrebbe impedito le demolizioni delle case abusive in Campania, una Regione dove le infiltrazioni della camorra nel settore dell’edilizia hanno segnato in modo devastante il territorio.
  • Pubblica amministrazione: Ddl Brunetta, un pannicello caldo
    Abbiamo votato contro il disegno di legge sulla semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione voluto dal ministro Brunetta. Lo abbiamo fatto perché quel provvedimento era solo strumentale e molto lontano dalle reali esigenze di snellimento e sburocratizzazione delle amministrazioni statali. La verità è che sotto l’azione di questa maggioranza la pubblica amministrazione è tornata ad essere un problema, un orpello, un macigno da aggirare e non il tema che merita una politica riformatrice vera e propria.
  • Disarmo: Ok all’unanimità alla nostra mozione
    Il governo deve farsi parte attiva in seno all’Alleanza atlantica sul futuro del deterrente nucleare all’interno dei confini europei, approfondendo con gli alleati Nato il ruolo delle armi nucleari sub strategiche e sostenendo l’opportunità di passi concreti verso una loro progressiva ulteriore riduzione: questo è l’impegno della nostra mozione, approvata all’unanimità, sul disarmo e la non proliferazione nucleare.
  • Disastro ferroviario di Viareggio: Ottenuto il raddoppio delle risorse
    Per i familiari delle vittime e dei feriti della strage di Viareggio siamo riusciti a raddoppiare la cifra stanziata dal governo: si è arrivati a 10 milioni di euro rispetto ai 5 della proposta iniziale. È rimasta però l’amarezza perché non sono stati ottenuti risarcimenti equi e definitivi. Sono mancati almeno 6,8 milioni che il governo ha negato respingendo una nostra proposta e voltando le spalle a chi in quella tragedia ha perso tutto. Non ci aspettavamo certo di sentirci rispondere che non c’è copertura per una cifra così esigua, anche perché abbiamo visto Protezione civile e Governo spendere a piene mani in contesti decisamente meno urgenti: l’esempio più eclatante è quello del G8 della Maddalena, che ha impegnato risorse pubbliche per centinaia di milioni. A Viareggio il sostegno dello Stato per la ricostruzione è indispensabile: gli Enti locali, in tempi di tagli, non possono farcela da soli. Abbiamo giudicato in ogni caso positivamente il fatto che è il presidente della Regione Toscana, in qualità di commissario straordinario a gestire – come avevamo richiesto – queste risorse.
  • Agricoltura: Galan non dice come intende superare la crisi del settore
    Il governo è rimasto inerte davanti ad una crisi economica che ha colpito pesantemente l’agricoltura. Ha determinato una drastica caduta del fatturato delle imprese e ha dato vita a fenomeni speculativi a danno dei cittadini. Per questo abbiamo voluto dedicare allo stato del settore una specifica sessione parlamentare. Abbiamo chiesto conto al ministro Galan su come il governo intende intervenire a sostegno di un settore fondamentale per lo sviluppo del Paese. Purtroppo, le risposte sono state molto deludenti.
  • Commercio ambulante: Criteri omogenei in tutto il Paese
    Approvata la mozione presentata dal Pd sul commercio ambulante. Il testo chiede al governo di attivarsi in sede della conferenza delle Regioni per individuare criteri minimi e omogenei su tutto il territorio nazionale per le attività di commercio ambulante. L’approvazione del documento è un passo avanti nella lotta all’illegalità economica, alla contraffazione, al commercio sleale e all’evasione fiscale e contributiva.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

mercoledì 27 ottobre 2010

Prove tecniche di gestore unico del sistema idrico: c'è chi non ci sta


Si è svolta ieri pomeriggio una riunione presso gli uffici della Provincia per approfondire alcuni aspetti tecnici e normativi della bozza di delibera che la Presidenza dell’AATO Idrico intende proporre all’assemblea dei Sindaci di tutta la provincia di Imperia. Alla riunione, richiesta al Presidente Sappa dal Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso, ha partecipato l’Assessore provinciale delegato Leuzzi, l’Ing. Balestra, funzionario dell’AATO, il Prof. Fontana, consulente della Provincia, ed i sindaci di Badalucco (Bestagno), Terzorio (Ferrari), S. Stefano al Mare (Pallini), Pieve di Teco (Alessandri) e Taggia (Genduso).
Ringraziamo l’ assessore Leuzzi, il Prof. Fontana e l’Ing. Balestra per la disponibilità dimostrata nel fornire tutte le spiegazioni che nel corso dell’incontro sono state richieste dai sindaci presenti.
Registriamo favorevolmente che sia stata redatta una nuova bozza di delibera nella quale è modificato il punto relativo alla salvaguardia dei Comuni sotto i 1000 abitanti che ci trova in linea di massima d’ accordo.
Ciononostante, dopo aver approfondito le motivazioni che stanno alla base degli altri punti di deliberazione, restiamo fortemente contrari al costrutto generale del provvedimento che riteniamo debba essere ritirato e non portato alla votazione dell’assemblea dei sindaci. In particolare:

  • Non condividiamo la necessità e l’urgenza con le quali l’AATO (che avrà potere deliberativo fino al 31/12/2010) viene chiamato a decidere di avviare le procedure di gara per il gestore unico provinciale. Questo a fronte di un quadro normativo complesso, contradditorio e in evoluzione. Occorre attendere infatti l’imminente promulgazione della Legge Regionale che si esprimerà in materia e soprattutto l’esito del referendum per la gestione pubblica dell’ acqua che ha ottenuto un grande consenso popolare: in caso di successo il quadro normativo di riferimento cambierà radicalmente.
  • Continuiamo a non comprendere e a non condividere la necessità e la solerzia con la quale l’AATO viene chiamato a deliberare (anche solo con una presa d’atto) la cosiddetta salvaguardia a 3 società partecipate pubblico/private (Acquedotto di Savona, Amat e Aiga) che operano sul territorio imperiese. La legge in vigore già stabilisce, a fronte di determinati requisiti, che queste società possano operare in regime transitorio fino a scadenza dei loro contratti di servizio e non richiede un pronunciamento dell’ATO in tal senso. Ci sembra un atto inopportuno e anche ‘rischioso’ dal punto di vista della legittimità normativa, che viene proposto alla responsabilità dell’Assemblea dei Sindaci.
  • Anche la ‘salvaguardia’ ai piccoli comuni delle Comunità Montane nel quadro generale della delibera appare un’ operazione schiettamente demagogica piuttosto che un sostanziale e reale riconoscimento di autonomia gestionale. Ricordiamo che, stante la normativa attuale, pochissimi comuni ancorchè salvaguardati formalmente, rispetterebbero i requisiti richiesti non potendo di fatto beneficiarne e rientrando quindi nella gestione unica provinciale.
  • Un'altra forte contrarietà riguarda il destino degli acquedotti di tutti gli altri comuni che non rientrano nelle salvaguardie previste dalla delibera. Parliamo di Sanremo, Taggia, Bordighera, Diano Marina, Ospedaletti, San Bartolomeo al Mare, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Diano Castello, Dolcedo, Pieve di Teco, San Lorenzo al Mare, Cipressa, Ceriana, Badalucco, Castellaro e Cervo, che da questo provvedimento non vengono affatto tutelati nelle loro autonomie gestionali pur offrendo un servizio di qualità e a basso costo ai propri cittadini. Con questa delibera si rischia che tutti gli acquedotti di questi Comuni verranno messi a gara per essere affidati alla gestione di società private con un aggravio di costi per i cittadini ed un peggioramento della qualità e della manutenzione degli impianti. Parliamo di oltre 113.000 cittadini, la metà di tutta la Provincia.

In definitiva l’unico obiettivo di questo provvedimento sembra essere quello di voler tutelare alcuni grandi Comuni soci delle partecipate (Imperia, Ventimiglia) ed alcune società di capitali tra cui l’onnipresente Iride. Tutto a fronte dello ‘specchietto per le allodole’ per i piccoli comuni che ottengono la ‘salvaguardia’ formale, ma avranno difficoltà ad ottenerla nella realtà.

Affermiamo con forza che questa delibera non debba essere portata in votazione all’assemblea AATO e chiediamo che il Presidente della Provincia Sappa decida di rinviare questi provvedimenti in attesa che il quadro normativo si definisca.
Nei prossimi giorni chiederemo al riguardo un incontro con il Presidente della Regione Burlando; verranno organizzati incontri con tutti gli altri Sindaci che condividono queste preoccupazioni e queste posizioni e a breve verrà organizzato un convegno sull’acqua pubblica con ospiti di rilievo.

I Sindaci di Taggia, Badalucco e Terzorio

lunedì 25 ottobre 2010

Faraldi su vicenda Scajola: "Non ci stiamo"

Ci siamo chiesti, prima, durante e dopo la manifestazione di “sostegno” a “Re Claudio”, il senso e le motivazioni vere della stessa.
In un paese normale non si scende in piazza per “sostenere” un indagato dalla Procura di Imperia per associazione per delinquere, e sicuramente la manifestazione non modificherà il corso dell’inchiesta, e allora ci chiediamo: perché un uomo, “ferito” , decida, davanti alla contestazione di una Giustizia in cui peraltro dichiara di avere fiducia, di organizzare una manifestazione pubblica?
Prima del suo intervento, si sono succeduti sul palco, tutti i nominati nelle varie cariche pubbliche, che si sono scagliati in interventi degni dei migliori “vassalli”, e ne è un esempio il vergognoso discorso del sindaco Strescino contro l’opposizione consiliare di Imperia, rea di aver chiesto sempre e dovunque in tutte le sedi possibili, non certo di indagare l’ex ministro, bensì la gestione limpida di una pratica importantissima per la Città di Imperia.
Sicuramente la partecipazione delle più alte cariche Istituzionali delle Province e deiComuni, alla manifestazione di “sostegno”, che hanno voluto anteporre al loro ruolo sopra le parti, la loro appartenenza-dipendenza politico-amicale, ha contribuito a scrivere una delle pagine più brutte del confronto politico in Provincia di Imperia.
L’agire, sempre politico, del gruppo consiliare del Partito Democratico di Imperia e di tutto il PD della Provincia è stato e sempre sarà rivolto al bene della città e allo sviluppo del porto come volano per l’economia di Imperia.
Il Partito Democratico ribadisce, non solo la piena fiducia nella giustizia ma il pieno e sincero sostegno alle forze dell’ordine e alla magistratura che si trovano ad operare in un contesto così difficile e delicato.
Ci assale un dubbio: ma davvero il Pdl crede e vuol far credere che una Procura possa inviare una comunicazione giudiziaria per associazione a delinquere, ad un attore peraltro esterno alle Istituzioni di Imperia, solo ed esclusivamente perché non si è svolta una gara pubblica?
Il PD crede che sia giunto davvero il momento di voltare pagina. Ad Imperia come nel Paese .

Leandro Faraldi
segretario provinciale del Partito Democratico

mercoledì 20 ottobre 2010

ODG Rifiuti: la bozza definitiva

Qui di seguito la bozza di Odg approvata dalla Direzione provinciale PD che tutti i Consiglieri comunali presenteranno nei prossimi giorni al proprio Sindaco.

Al Sindaco di .........
Al presidente del Consiglio Comunale di ..........
ODG
Il Consiglio Comunale
  • Preso atto dell’intervenuta necessità per i Comuni della provincia di Imperia di conferire i rifiuti solidi urbani presso la discarica del “boscaccio” sita nel Comune di Vado, a seguito della chiusura delle due discariche private operanti all’interno dei confini provinciali ;
  • Ritenuto che tale emergenza è la naturale conseguenza di una carente e sbagliata programmazione operata da diversi lustri da parte dell’ente Provincia di Imperia;
  • Appurato che tale circostanza determinerà un ingente aggravio di costi necessari allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani con pesanti riflessi sui bilanci delle amministrazioni comunali e la conseguente necessità di un inasprimento delle tariffe TARSU nei confronti dei soggetti passivi d’imposta;
  • Sottolineato come risulti di estrema importanza ridurre a tempi brevissimi il periodo di emergenza al fine di evitare l’aggravio di costi necessari al trasporto dei rifiuti solidi urbani presso la discarica di Vado
  • Affermata pertanto la necessità di accelerare il compimento degli iter amministrativi necessari al superamento dell’attuale stato di emergenza
  • Preso atto dell’improcrastinabile esigenza di completare una generale pianificazione del ciclo rifiuti che soddisfi le esigenze di economicità ed efficienza e sia orientata a perseguire e a realizzare concretamente il recupero, il riciclo ed il riutilizzo dei rifiuti quale elemento attraverso il quale si integra il rispetto per l’ambiente e la crescita del senso civico della nostra società
  • Ribadito che tali obbiettivi saranno più facilmente ottenuti attraverso il fattivo coinvolgimento dei rappresentanti di tutte le amministrazioni comunali presenti sul territorio provinciale
  • Sottolineato come tale coinvolgimento necessiti che la Provincia assuma finalmente un ruolo coerente con la sua funzione istituzionale, ovverosia, di essere la sede del confronto, del coordinamento e della rappresentanza delle esigenze di quanti vivono, lavorano e amministrano il territorio provinciale
Impegna il Sindaco
a portare avanti in tutte le sedi istituzionali e, prioritariamente, all’interno della conferenza provinciale dei Sindaci e nell’istituenda nuova autorità d’ambito, ogni iniziativa, d’intesa ed in concorso con gli altri rappresentanti delle amministrazioni comunali, affinché sia possibile che la Provincia addivenga in tempi brevissimi :

  • all’adozione del nuovo piano provinciale dei rifiuti con la risolutiva individuazione del sito pubblico destinato ad ospitare l’impianto di smaltimento e la discarica di servizio, a sostegno delle scelte tecnologiche che risultino sostenibili sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico
  • all’indizione della gara di rilevanza pubblica necessaria alla scelta del soggetto gestore del predetto impianto di smaltimento
  • alla definizione di un sistema tariffario a carico dei comuni improntato su criteri che incentivino fortemente la raccolta differenziata e penalizzino quelle realtà che non rispettano, pur all’interno di una gradualità temporale, gli obiettivi fissati dalla legge
  • alla individuazione, all’interno del predetto piano provinciale, di aree destinate ad ospitare discariche pubbliche da utilizzare nel periodo transitorio, (intendendosi per esso il periodo ricompreso tra la data di autorizzazione regionale al ripristino del conferimento presso le discariche provinciali e la piena operatività del predetto impianto di smaltimento) nell’intento di superare lo storico, e contrario alle prescrizioni di legge, ricorso alle discariche private
  • alla firma dell’accordo di programma con l’amministrazione comunale sul cui territorio sorgerà l’impianto

Un anno di attività parlamentare PD: Maggio 2010


Gli inutili incentivi del governo non rilanciano i consumi.


  • Decreto legge Incentivi: Stanziati pochi spiccioli, nessun effetto positivo per famiglie e imprese
    Il provvedimento sugli incentivi votato in aula è del tutto insufficiente. Il governo ha stanziato poche risorse, già esaurite prima dell’approvazione del Parlamento. Mentre le famiglie fanno i conti ogni giorno con l’aumento di tariffe, tasse e costo dei carburanti, la destra impone il voto di fiducia su un decreto che non prevede niente per il sostegno ai salari e alle imprese. Fra l’altro, le procedure previste dal governo per richiedere gli incentivi sono farraginose e complicano la vita ai negozianti e ai loro commercialisti. Il governo non ha voluto ascoltare l’opposizione che aveva presentato pochi ma significativi emendamenti. Nel testo è presente anche una nuova sanatoria: sarà sufficiente pagare il 5 per cento delle controversie tributarie pendenti in Cassazione. Si tratta di un altro passo in direzione opposta all’equità fiscale. Ancora una volta il ministro Tremonti, che aveva presentato il provvedimento come efficace, si dimostra uno specialista degli slogan e degli annunci.
  • Federalismo: Sul demanio passi avanti grazie alla nostra iniziativa.
    L’astensione del Pd un atto di grande responsabilità
    Il primo dei decreti di attuazione del federalismo fiscale, quello relativo al trasferimento del patrimonio demaniale a regioni ed enti territoriali, è stato approvato con la nostra astensione. Un testo migliorato con il nostro lavoro, ma comunque insoddisfacente. Abbiamo voluto mantenere la disponibilità al confronto e alla valutazione caso per caso dei singoli decreti. La nostra vigilanza è stata continua e senza firme in bianco a un governo che, federalista a parole, ha dimostrato, anche con il sì della Lega, di essere accentratore nei fatti: impossibilità per i Comuni di avviare opere pubbliche a causa della rigida interpretazione del patto di stabilità interno, taglio dell’Ici, interventi autoritari sui servizi pubblici locali, Spa che svolgono funzioni fin qui pubbliche (Protezione civile, bloccata in extremis e dopo tanti scandali e clamori, ma anche Difesa), saccheggio dei Fas (Fondi aree sottoutilizzate). In quel momento, la nostra apertura è stata un segno di fiducia sulla possibilità di influenzare ancora in futuro il lavoro del governo.
  • Lavoro: Più facile il rientro di giovani talenti italiani
    L’approvazione all’unanimità della proposta di legge voluta dal Pd sul cosiddetto “rientro dei cervelli”, è un segnale estremamente positivo. Saranno molti i giovani di talento impegnati all’estero che potranno beneficiare di sgravi fiscali deliberati a favore delle aziende intenzionate ad assumerli in Italia.
  • Previdenza: Riconosciuto il diritto alla pensione anche ai lavoratori autonomi
    L’approvazione della legge che prevede un contributo integrativo previdenziale per i liberi professionisti, è un sostegno concreto per gli iscritti alle casse professionali. Anche i lavoratori autonomi hanno diritto di beneficiare di adeguate prestazioni previdenziali e assicurative che permetteranno di percepire pensioni più alte; cosa che prima non accadeva, in particolare quando si trattava di lavoratrici donne.
  • Caso Gugliotta: Il giovane liberato anche grazie al nostro intervento
    Stefano Gugliotta, il giovane di 25 anni aggredito e arrestato la sera del 5 maggio, al termine della finale di Coppa Italia Inter-Roma, è stato liberato con molta rapidità anche grazie alla nostra immediata azione parlamentare. Con un question time abbiamo obbligato l’esecutivo a fare immediata luce su una violenza, purtroppo non isolata, compiuta da alcuni tutori dell’ordine che in questo modo hanno anche offeso il lavoro di migliaia di agenti e carabinieri che ogni giorno tutelano la sicurezza di tutti noi.
  • Pendolari: La maggioranza dice ‘no’ a 1.000 nuovi treni
    Il Governo e la maggioranza hanno affossato la nostra legge per l’acquisto di 1.000 nuovi treni da destinare alle linee ferroviarie più battute dai pendolari. È stata così sciupata un’occasione unica, forse irripetibile, per rispondere alle esigenze dei 13 milioni di cittadini che ogni giorno viaggiano stipati in carrozze obsolete, sporche e prive di ogni comodità. Era anche un modo per rilanciare la mobilità sostenibile per rispondere agli impegni internazionali in tema di clima e per ridare ossigeno all’industria ferroviaria del Paese. Purtroppo, il governo si è piegato alla volontà dei petrolieri che contestavano la copertura finanziaria della legge.
  • Piano Antimafia: Passa il nostro emendamento sulla tracciabilità
    Abbiamo giudicato il piano straordinario contro le mafie, approvato anche con i nostri voti, un primo passo nella lotta alla criminalità: la nostra battaglia per il miglioramento del testo è stata a tutto campo e abbiamo ottenuto l’approvazione di un punto qualificante come quello della tracciabilità dei connessi flussi finanziari legati agli appalti pubblici.
  • Banca euro-mediterranea: Sì alla nostra mozione.
    Uno strumento fondamentale per le piccole e medie imprese Una nostra mozione, approvata in aula, impegna il governo ad attivarsi nelle sedi internazionali per la trasformazione del Fondo euro-mediterraneo d’investimento e partenariato nella Banca euro-mediterranea. All’esecutivo è stato anche richiesto di assumere un’iniziativa affinché la sede centrale dell’Istituto venga stabilita in Italia, in particolare in una città del Mezzogiorno. Per superare la crisi, l’Europa deve scommettere sul Mediterraneo: per questo si deve dotare di strumenti adatti come la Banca euromediterranea, che rappresenta anche un importante sostegno per le piccole e medie imprese.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

martedì 19 ottobre 2010

Caro ministro...

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha inviato al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, una lettera per chiedere di affrontare urgentemente il tema della riforma del fisco.
Riforma che in serata ha illustrato anche al Tg3.

Caro Ministro,
Il dato saliente della crisi oggi si chiama lavoro. Non avremo crescita senza uno stimolo alle attività economiche ed all’occupazione attraverso riforme incisive e coraggiose. La più urgente fra le riforme è quella fiscale: alleggerire impresa, lavoro e redditi familiari per stimolare investimenti, consumi ed occupazione e richiamare risorse da una lotta efficace all’evasione fiscale e dal contributo della rendita”. Comincia così la lettera che il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha inviato oggi al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, allegando le proposte di riforma fiscale approvate dall’Assemblea nazionale del partito riunitasi a Varese l’8 e 9 ottobre.
Come ho più volte detto, voglio ribadire con franchezza che non ritengo l’attuale governo e l’attuale maggioranza in grado di produrre riforme. Qualsiasi sia il governo chiamato a farla, tuttavia – ha scritto Bersani – la riforma fiscale deve essere discussa e predisposta con urgenza senza atteggiamenti dilatori o scansioni addirittura epocali. Troppo spesso il fisco è stato usato per la propaganda. Davanti alla crisi servono fatti. Noi abbiamo prodotto un progetto di riforma sintetizzato nel documento approvato a Varese dall’Assemblea nazionale che Le trasmetto.
Nel mese di novembre – ha concluso il segretario del Pd – assumeremo un’iniziativa parlamentare in materia fiscale. Vogliamo dare in Parlamento trasparenza e celerità alla discussione sul fisco. Mi auguro che per una volta il governo voglia accettare nella sede giusta un pubblico confronto di idee su una materia dirimente per le prospettive del Paese.

Coltiviamo il futuro. Proposte per l’AGRICOLTURA italiana


Stabilizzare le agevolazioni contributive per aree svantaggiate e di montagna
Il 31 luglio sono scadute le proroghe per le agevolazioni contributive per le aziende agricole situate in territori montani e in aree svantaggiate. Non confermarle comporta l’aumento del costo del lavoro per queste imprese fra il 15 e il 25%.
La proposta del Pd è di arrivare a una stabilizzazione delle agevolazioni per evitare un ulteriore aumento dei costi di produzione che danneggerebbero agricoltori e consumatori.

Riduzione dell’accisa sul gasolio per le coltivazioni in serra
Il governo non ha confermato la riduzione dell’accisa per il gasolio per le imprese agricole impegnate in coltivazioni in serra: florivivaisti e produttori ortofrutticoli.
Queste imprese si sono trovate un aumento del gasolio e quindi dei costi di produzione e rischiano di precipitare fuori dal mercato.

Fondo di Solidarietà Nazionale
Ripristinare interamente il fondo per incentivare le assicurazioni contro le calamità naturali in agricoltura, svuotato dal governo. Se le cose non cambiano si rischia di fare passi indietro che, anziché favorire il passaggio dal pagamento a piè di lista dei danni subiti a un sistema di assicurazione privata, rischia di far fare dei passi indietro in un percorso che l’Europa ci invidia.

Fondo per il settore lattiero e caseario
Dopo la vicenda delle quote latte, nella quale il governo ha premiato di nuovo i furbi a danno degli onesti, è necessario reperire le risorse per coloro che negli anni hanno prodotto latte rispettando le regole, acquistando quote o affittandole per restare nei limiti della loro produzione. Questo fondo, previsto nella legge 33 del 2009, è stato totalmente dimenticato.

Dalla parte dei consumatori e dei cittadini
Il primo obiettivo della nuova politica agroalimentare che propone il Pd è di avvicinare il consumatore alla produzione attraverso interventi di sostegno ai negozi in città gestiti dagli agricoltori, alla vendita diretta presso le aziende e dei prodotti biologici nei bandi per le mense degli Enti pubblici.
Accanto a questi provvedimenti è comunque necessario rafforzare, con norme adeguate, la tracciabilità e l’etichettatura per contrastare frodi e sofisticazioni sulla provenienza e l’origine dei prodotti.

SCARICA IL DOCUMENTO COMPLETO SULL'AGRICOLTURA (PDF)

venerdì 15 ottobre 2010

Un anno di attività parlamentare PD: Aprile 2010


Il lavoro al centro della nostra iniziativa: Pdl e Lega rinnegano l’accordo e dicono no alla riforma degli ammortizzatori sociali.
  • Lavoro: Poche ma importanti modifiche grazie alla nostra battaglia
    Grazie all’iniziativa del Pd, nel mese di aprile si è discusso in aula di diritti dei lavoratori e di sostegno al reddito. La destra ha votato contro tutte le nostre proposte volte a dare un aiuto a chi è colpito dalla crisi. Dalle file della maggioranza si sono distinti per le assenze e il grande silenzio: pochissimi deputati del Pdl e della Lega sono intervenuti nel corso del dibattito. Abbiamo apprezzato la decisione del Presidente della Repubblica di rinviare alle Camere l’esame del ddl lavoro. Durante le votazioni in aula il governo è stato battuto su un nostro emendamento che restituisce ai lavoratori, in caso di controversia con il datore di lavoro, la possibilità di scegliere volta per volta se ricorrere alla giustizia ordinaria o all’arbitrato. Al contrario del testo del governo che, di fatto, imponeva ai lavoratori un’unica opzione all’inizio del rapporto di lavoro. Con questa piccola ma significativa modifica, si recepisce appieno il senso del messaggio del Capo dello Stato. Nell’insieme però la nostra valutazione sul provvedimento è stato profondamente negativa, perché mina le tutele e i diritti dei lavoratori.
  • Ammortizzatori sociali: La destra ha respinto tutte le nostre proposte di sostegno ai lavoratori
    Palpabile imbarazzo nelle file del Pdl e della Lega al momento della votazione in aula delle nostre proposte sugli ammortizzatori sociali, a partire dal prolungamento della durata della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi. Su questo punto c’era l’accordo con la maggioranza, poi stracciato dal ministro Sacconi. E così al momento della votazione l’allora capogruppo del Carroccio, Cota, è uscito dall’aula. Mentre sul territorio gli esponenti della destra fanno la voce grossa contro la crisi, votano no quando in Parlamento si presenta l’occasione di sostenere gli operai di molte aziende in difficoltà. Hanno votato contro anche sulla possibilità di pagare lo stipendio a quei lavoratori che non sono né in cassa integrazione né in mobilità, come nel caso di Eutelia. Purtroppo al momento della votazione su questo punto erano assenti anche molti deputati dell’Italia dei Valori, la cui presenza avrebbe permesso l’approvazione di questa importante novità.
  • Decreto salvaliste: Solo un pasticcio per rimediare alle zuffe interne del Pdl
    Il decreto è stato varato dal governo per rimediare ai pasticci fatti dal Pdl nella fase di presentazione delle liste. Hanno voluto nobilitare il proprio gesto dicendo che era necessaria una interpretazione della legge, quando era sotto gli occhi di tutti che le divisioni interne alla maggioranza erano l’unica ragione di quel provvedimento. Nel corso dei lavori parlamentari, con un nostro emendamento, siamo riusciti a far decadere il decreto. Battendo la maggioranza e il governo abbiamo evitato uno scasso senza precedenti delle regole costituzionali: le leggi elettorali non possono essere cambiate per decreto, per di più a competizione aperta. Ciò nonostante abbiamo votato a favore del disegno di legge che salva gli effetti del decreto poiché abbiamo ritenuto che la volontà popolare che si è espressa liberamente il 28 e il 29 marzo debba essere garantita e non possa essere messa in discussione dall’irresponsabilità della maggioranza che ha voluto fare un decreto, ma che non l’ha saputo convertire.
  • Caso Cosentino: La maggioranza ostacola il normale corso della giustizia
    Votando contro l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche che riguardano il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, la maggioranza (ancora una volta) ha messo i bastoni tra le ruote al normale corso della giustizia. Si è trattato di una scelta sbagliata e contraddittoria sia per quanto è accaduto successivamente (Cosentino si è dovuto comunque dimettere dopo pochi mesi) sia perché chi credeva veramente nell’irrilevanza penale di quelle registrazioni avrebbe dovuto permettere a Cosentino di utilizzarle per poter trarne nuovi argomenti difensivi.
  • Emergency: L’intervento di Frattini arriva con ritardo e dopo molte esitazioni
    Scoppia il caso Emergency, con l’arresto di tre operatori sanitari italiani da parte delle autorità afghane, conclusosi poi positivamente con la scarcerazione. Durante l’audizione del ministro Frattini abbiamo denunciato con forza l’errore del governo che ha politicizzato la vicenda al punto che il vero problema sembrava fosse la stessa Emergency, organizzazione benemerita come i fatti hanno poi ampiamente confermato.
  • Immigrazione: Chiesto un piano nazionale per favorire l’integrazione
    Il no della maggioranza alla nostra mozione sull’immigrazione è stata un’occasione perduta per dare risposte concrete agli italiani su un problema importante e complesso. La destra, ancora una volta, si è dimostrata sorda alle nostre proposte. Abbiamo chiesto al governo di passare dagli slogan ai fatti per favorire l’integrazione dei nuovi italiani; in particolare di varare con urgenza il piano nazionale per le politiche d’integrazione, come chiesto dai Comuni.
  • Caccia: Sventata deregulation, maggioranza divisa, sconfitti gli estremisti del no-limits
    Grazie alla nostra ferma e costruttiva opposizione e al contributo di una parte della maggioranza abbiamo sventato la deregulation sulla caccia appoggiata dall’ala più oltranzista della destra, favorevole alla caccia no-limits. È così passato a Montecitorio un testo che impedirà alle Regioni di prolungare sine die la stagione venatoria. È un successo a cui hanno contribuito tutte le associazioni animaliste e venatorie.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

giovedì 14 ottobre 2010

Incontro con Barbagallo a Borgomaro

SABATO 16 OTTOBRE ORE 17.30
BORGOMARO
SALA EX COMUNITÀ MONTANA (g.c.)

Giovanni BARBAGALLO (Assessore all’Agricoltura - Regione Liguria)
INCONTRA I COLTIVATORI DIRETTI E GLI IMPRENDITORI AGRICOLI DELLA VALLE IMPERO

PROGRAMMA

  • Ore 17.30: Saluto del Sindaco di Borgomaro Adolfo Ravani
  • Ore 17.45: Introduce Giancarlo Manti - Vicecapogruppo PD Regione Liguria
  • Ore 18.00: L’agricoltura dell’entroterra: interventi, quesiti, problemi di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli
  • Ore 19.00: Risposte Assessore Regionale Agricoltura Giovanni Barbagallo
  • Ore 19.30: conclusioni del Consigliere Regionale PD Giancarlo Manti

martedì 12 ottobre 2010

PD Imperia: l'ODG sui riifuti

Qui di seguito l'ordine del giorno sul problema della gestione rifiuti approvato nel corso della Direzione Provinciale del 7 ottobre scorso:

Il Consiglio Comunale
  • Preso atto dell’intervenuta necessità per i Comuni della provincia di Imperia di conferire i rifiuti solidi urbani presso la discarica del “boscaccio” sita nel Comune di Vado, a seguito della chiusura delle due discariche private operanti all’interno dei confini provinciali ;
  • Ritenuto che tale emergenza è la naturale conseguenza di una carente e sbagliata programmazione operata da diversi lustri da parte dell’ente Provincia di Imperia;
  • Appurato che tale circostanza determinerà un ingente aggravio di costi necessari allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani con pesanti riflessi sui bilanci delle amministrazioni comunali e la conseguente necessità di un inasprimento delle tariffe TARSU nei confronti dei soggetti passivi d’imposta;
  • Sottolineato come risulti di estrema importanza ridurre a tempi brevissimi il periodo di emergenza al fine di evitare l’aggravio di costi necessari al trasporto dei rifiuti solidi urbani presso la discarica di Vado
  • Affermata pertanto la necessità di accelerare il compimento degli iter amministrativi necessari al superamento dell’attuale stato di emergenza
  • Preso atto dell’improcrastinabile esigenza di completare una generale pianificazione del ciclo rifiuti che soddisfi le esigenze di economicità ed efficienza e sia orientata a perseguire e a realizzare concretamente il recupero, il riciclo ed il riutilizzo dei rifiuti quale elemento attraverso il quale si integra il rispetto per l’ambiente e la crescita del senso civico della nostra società
  • Ribadito che tali obbiettivi saranno più facilmente ottenuti attraverso il fattivo coinvolgimento dei rappresentanti di tutte le amministrazioni comunali presenti sul territorio provinciale
  • Sottolineato come tale coinvolgimento necessiti che la Provincia assuma finalmente un ruolo coerente con la sua funzione istituzionale, ovverosia, di essere la sede del confronto, del coordinamento e della rappresentanza delle esigenze di quanti vivono, lavorano e amministrano il territorio provinciale
Impegna il Sindaco
  • a portare avanti in tutte le sedi istituzionali e, prioritariamente, all’interno della conferenza provinciale dei Sindaci e nell’istituenda nuova autorità d’ambito, ogni iniziativa, d’intesa ed in concorso con gli altri rappresentanti delle amministrazioni comunali, affinché sia possibile che la Provincia addivenga in tempi brevissimi :
  • all’adozione del nuovo piano provinciale dei rifiuti con la risolutiva individuazione del sito pubblico destinato ad ospitare l’impianto di smaltimento e la discarica di servizio, a sostegno di scelte tecnologiche che garantiscano il più possibile la chiusura del ciclo rifiuti all’interno del territorio provinciale e che risultino sostenibili sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico
  • all’indizione della gara di rilevanza pubblica necessaria alla scelta del soggetto gestore del predetto impianto di smaltimento
  • alla definizione di un sistema tariffario a carico dei comuni improntato su criteri che incentivino fortemente la raccolta differenziata e penalizzino quelle realtà che non rispettano, pur all’interno di una gradualità temporale, gli obiettivi fissati dalla legge
  • alla individuazione, all’interno del predetto piano provinciale, di aree destinate ad ospitare discariche pubbliche da utilizzare nel periodo transitorio, (intendendosi per esso il periodo ricompreso tra la data di autorizzazione regionale al ripristino del conferimento presso le discariche provinciali e la piena operatività del predetto impianto di smaltimento) nell’intento di superare lo storico, e contrario alle prescrizioni di legge, ricorso alle discariche private
  • alla firma dell’accordo di programma con l’amministrazione comunale sul cui territorio sorgerà l’impianto.

lunedì 11 ottobre 2010

Assemblea Nazionale PD: il documento sulla SCUOLA

Tante volte si è discusso (e ampiamente ironizzato) sui tempi lunghi dei processi decisionali del Partito Democratico. Certo, elencare gli organismi dirigenti del nostro partito può far venire il mal di testa a chiunque, ma per tutto c'è un perché e quel perché è racchiuso nell'aggettivo "democratico". E la democrazia da che è mondo e mondo richiede coinvolgimento, consultazione e concertazione tutte cose che richiedono tempo.
Tra gli organismi dirigenti di cui parlavamo sopra c'è anche l'Assemblea Nazionale i cui membri sono stati eletti durante le primarie di un anno fa.


Nei giorni scorsi, a Varese, si è riunita l'Assemblea Nazionale che, tra le altre cose, ha discusso e approvato una serie di documenti su:
  • scuola
  • agricoltura
  • fisco
  • piccole e medie imprese
  • trasporti e mobilità
  • autonomie locali
  • federalismo
  • immigrazione
Con oggi iniziamo a pubblicare a puntate il contenuto di questi documenti.

Assemblea Nazionale PD: Documento programmatico sulla SCUOLA

Nuovo piano straordinario per un’educazione di qualità da 0 a 6 anni
Trasformare l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di ogni bambina e bambino. Assicurare a tutti i bambini un posto nella scuola dell’infanzia.

Dare certezza di funzionamento alle scuole 
Ogni scuola deve poter contare su un triennio certo di programmazione.
Né organico di diritto, né di fatto, ma solo quello che serve a dare continuità all’insegnamento: assegnare un organico funzionale che includa, anche per reti di scuole, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (autismo, dislessia, discalculia).
Questo sistema comporta molti vantaggi a parità di spesa: il superamento del precariato scolastico; la programmazione certa dei fabbisogni di insegnanti e conseguente piano di reclutamento; la piena autonomia delle scuole nell’organizzazione della didattica per raggiungere l’obiettivo del successo scolastico dei ragazze e delle ragazzi.

Scuola primaria
Vogliamo l’estensione a tutto il Paese del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze.
È dimostrato che questo modello garantisce più alti livelli di apprendimento.

Definitiva attuazione del Titolo V
Gli uffici scolastici regionali trasferiti dal ministero alle Regioni, alle quali spetta definire il dimensionamento e il numero delle autonomie scolastiche, la distribuzione nel territorio delle scuole, le specializzazioni nella scuola superiore.
Passare dai livelli essenziali delle prestazioni (Lep) ai livelli essenziali degli apprendimenti e delle competenze (Leac) per garantire l’unitarietà dell’ordinamento dell’istruzione: un ragioniere di Torino deve avere le stesse competenze di uno di Trapani, competenze utili a raggiungere gli obiettivi di Lisbona e gli standard internazionali.

Formare e reclutare gli insegnanti di domani
Serve una terapia d’urgenza per il precariato, immettendo in ruolo a tempo indeterminato i posti che ora sono coperti con incarichi annuali e quindi già considerati nella spesa.
Il personale scolastico deve restare in servizio per non meno di 3 anni nella stessa scuola per garantire la continuità didattica.
No alla chiamata diretta.
Introdurre la formazione in servizio obbligatoria e certificata.

Lotta alla dispersione
Il tasso più alto di dispersione scolastica si ha tra gli 11 ei 16 anni. Servono quindi dei raccordi tra medie e biennio delle superiori che vogliamo unitario per aiutare i ragazzi a fare scelte più consapevoli.
Obbligo di istruzione a 16 anni.
Realizzare in tutta Italia le anagrafi regionali degli studenti (a oggi ne abbiamo 11 su 20 Regioni).

Investire sull’istruzione tecnica e professionale di qualità
Armonizzare il sistema dell’istruzione, di competenza dello Stato con quello della formazione professionale, di competenza delle Regioni.
Il divario territoriale è una delle criticità più rilevanti, da affrontare con
1) fissazione dei Livelli essenziali di apprendimento e competenze
2) la legge sull’apprendimento permanente
3) il riconoscimento, la validazione, la certificazione pubblica dei crediti e delle competenze e l’accreditamento delle strutture formative

Piano straordinario per l’edilizia scolastica
Due scuole su tre non sono a norma di legge.
In Italia solo il 46 % delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 98 % della Germania, il 93 % della Francia e il 92 % dell'Inghilterra.
Le risorse stanziate, anche dall’ultimo governo di centro sinistra, spesso non possono essere spese dagli enti locali per i vincoli imposti dal patto di stabilità interno. Chiediamo per questo che dal patto vengano escluse le spese per l’edilizia scolastica.

SCARICA IL DOCUMENTO COMPLETO SULLA SCUOLA (PDF)

domenica 10 ottobre 2010

Manti: "Sui rifiuti colpevoli le omissioni della Provincia"


"Ancora una volta mi corre l'obbligo dover intervenire sulla problematica rifiuti in Provincia di Imperia, in quanto la evidente distorsione dei fatti operata giornalmente da esponenti del Centrodestra può portare all'errata conclusione del "tutti colpevoli, nessun colpevole" e l'omissione dei fatti se per la religione è peccato grave, per la giurisprudenza è reato, per la politica è strumentale a definire tesi o proposte di comodo". Queste le parole di Giancarlo Manti, consigliere regionale del PD, sul 'caso rifiuti'.
Prosegue il consigliere democratico: "Deve essere ben chiaro, invece, che responsabile della disastrosa situazione creatasi in Provincia è stata la sciagurata scelta di "non scegliere"delle due Amministrazioni Giuliano succedutesi negli ultimi dieci anni e di aver colpevolmente bloccato l'appalto concorso del 2001 che prevedeva, allora, una possibile soluzione tramite chiusura in breve tempo delle discariche private, formazione e smaltimento del CdR (combustibile derivato da rifiuti), incentivazione della raccolta differenziata. Dieci anni trascorsi con le sollecitazioni a dare risoluzione al problema delle Amministrazioni Regionali di diverso colore politico (Biasotti 2000-2005 e Burlando 2005-2010) e l'Opposizione di Centrosinistra in Provincia costruttiva, ma fermissima nel denunciare l'immobilità colpevole degli uomini e dei Partiti dell'Amministrazione Provinciale (l'allora Presidente Giuliano, Forza Italia, poi PdL, e i due assessori all'ambiente Porro, Lega Nord, Bellotti A.N. poi PdL). Dieci anni che sono costanti un'esborso in più dalle tasche degli abitanti della nostra Provincia complessivamente circa 16 Milioni di Euro, dieci anni che hanno aggravato in peggio la sostenibilità ambientale del nostro territorio con rischio per la salute dei cittadini (chiedere a chi in particolare abita vicino alle due discariche). Ora, dopo molteplici proroghe nel corso degli anni (neanche a Napoli...), con la chiusura della discarica di Ponticelli operata dalla Magistratura e la saturazione della discarica di Collette Ozzotto, con una raccolta differenziata al vergognoso livello del 20%, l'Amministrazione Provinciale deve far trasportare la spazzatura ad un'altra discarica in Provincia di Savona, ovviamente con aggravio notevole dei costi di trasporto e smaltimento dopo che molti Comuni hanno già dovuto aumentare la tassa sui rifiuti (TARSU) per non sforare i bilanci.
Bisogna fare in modo che questo stato di cose deprecabile a cui si è giunti, duri il meno possibile e che la Provincia operi subito con l'accordo dei Comuni per indireal più presto l'appalto per un nuovo complessivo ciclo dei rifiuti attraverso la separazione secco-umido, la scelta della discarica di servizio e la raccolta differenziata spinta. La Regione, attraverso la proficua e collaborativa azione dell'Assessore all'ambiente Briano sta già facendo la sua parte, come giustamente riconosciuto anche dal PdL, i Consiglieri del PD e del PdL diano ognuno il proprio contributo, nell'ambito dei propri ruoli di Maggioranza ed Opposizione, a servizio della comunità imperiese per la risoluzione di un problema che per troppo tempo, per colpevole gestione di chi ha governato e governa la Provincia non si è voluto risolvere".
[Fonte: SanremoNews: 'Caso rifiuti': il pensiero di Giancarlo Manti del Partito Democratico]

Un anno di attività parlamentare PD: Marzo 2010


Le proposte del Pd per uscire dalla crisi. Con il decreto enti locali va in scena il vero volto centralista del governo.


  • Enti locali
    La decisione di imporre il voto di fiducia anche sul decreto legge sul funzionamento degli Enti locali dimostra che questo è l’unico modo con cui la maggioranza si tiene unita. La stridente contraddizione con il tanto sbandierato federalismo fiscale, la volontà di decidere con decreto il numero dei consiglieri e degli assessori e di sopprimere i difensori civici, sono alcuni dei motivi della nostra contrarietà. Si è persa inoltre un’occasione per consentire ai comuni di usare le risorse disponibili per avviare i lavori pubblici e così dare anche ossigeno alle imprese. Il decreto, inoltre, contiene due norme profondamente sbagliate: una per dare il via libera alla soppressione delle Autorità di ambito territoriale delle acque e dei rifiuti, creando un gravissimo vuoto normativo, l’altra per avviare la maxi-speculazione sugli immobili della Difesa.
  • Crisi economica: Il governo è venuto in Parlamento a mani vuote, noi con proposte chiare
    Abbiamo portato in aula, durante il difficile dibattito parlamentare sulla crisi nel corso del quale il ministro Tremonti si è mostrato a lungo latitante, le ragioni dei disoccupati, delle famiglie e delle imprese in difficoltà ricevendo la conferma che il governo continuava a eludere i problemi del Paese. Già da tempo avevamo chiesto un confronto da cui potesse emergere la verità sulla situazione economica italiana, al di là delle favole raccontate sul superamento della crisi. Abbiamo presentato proposte chiare, alcune per dare risposte immediate ai problemi più stringenti, altre per avviare riforme sulle quali la maggioranza avrebbe potuto contare sul nostro sostegno, se avesse avuto più coraggio. Abbiamo chiesto un segnale diverso, nell’interesse di tutti, ma Tremonti ha detto di no: di fronte al Parlamento e a tutto il Paese ha solo fatto la lista delle presunte genialità uscite dal suo cilindro. Abbiamo avuto così conferma che questo governo non è in grado di affrontare i problemi reali perché ha altre priorità: gli interessi dei pochi privilegiati che hanno goduto delle sue politiche.
  • Pullman PD
    Nel corso della campagna elettorale per le regionali i deputati del Pd hanno effettuato un viaggio per raccontare agli italiani il loro lavoro a servizio delle istituzioni. Abbiamo voluto incontrare i cittadini, le persono che vivono fuori dal palazzo, e spiegare sul territorio le nostre idee e le nostre ragioni.
  • Tessile: Bene la legge per tutelare il settore manifatturiero
    È stata molto positiva l’approvazione bipartisan della legge per la tutela dei prodotti del settore manifatturiero italiano. Si tratta di un provvedimento che sostiene questo importante comparto produttivo composto da tante piccole e medie imprese. Senza la determinazione del Pd questa legge si sarebbe “impaludata” a causa dei contrasti interni alla maggioranza.
  • Energia: Sì al salvataggio dello stabilimento sardo dell’Alcoa
    Il Partito democratico ha votato a favore del decreto sull’approvvigionamento energetico nelle grandi isole per consentire il proseguimento dell’attività produttiva dello stabilimento sardo dell’Alcoa. Abbiamo sostenuto la battaglia dei lavoratori a difesa dell’occupazione. Purtroppo il governo ha varato, con questo decreto, norme sulla Protezione civile che non condividiamo perché affidano poteri straordinari ai commissari.
  • Cure palliative: Approvata una buona legge per la dignità della persona
    Da anni era attesa una legge sulle cure palliative e le terapie del dolore. Siamo riusciti a sconfiggere la demagogia della destra che ha usato cinicamente il dolore a fini di propaganda ideologica. Grazie al lavoro fatto in commissione e in aula abbiamo migliorato il testo. L’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore viene finalmente riconosciuto come un diritto per garantire il rispetto della dignità della persona umana.
  • Mafia: Sì all’Agenzia per i beni confiscati. Ottenuta la riscrittura del decreto
    Abbiamo sostenuto con un voto favorevole l’approvazione del decreto che istituisce l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La nuova struttura, con sede a Reggio Calabria, nasce grazie al nostro contributo, che ha portato alla riscrittura del testo iniziale: in particolare, abbiamo ottenuto che l’Agenzia coadiuvi da subito l’autorità giudiziaria e che la vendita a prezzi di mercato (non più all’asta) dei beni confiscati sia possibile solo per quelli che non possono essere utilizzati per fini pubblici.
  • Missioni militari: Ancora pochi fondi per l’azione civile
    Abbiamo contribuito all’approvazione del decreto di proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione che rifinanzia le missioni internazionali delle Forze armate e di polizia. Abbiamo espresso la nostra critica per l’esiguità dei fondi per gli interventi civili rispetto a quelli militari, in particolare nella missione in Afghanistan.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

mercoledì 6 ottobre 2010

La fine del miracolo: reportage di YouDem sull'emergenza rifiuti a Napoli

Video-denuncia che mette in luce come la gestione Berlusconi-Bertolaso non abbia portato ad alcun risultato strutturale. La propaganda non basta davanti all'evidenza delle immagini. Regia di Carlo Boni, montaggio di Roberto Ceccanese.

martedì 5 ottobre 2010

Riprendono i lavori di Area 24 nell'ex stazione di Arma


Entro la fine del 2011 il parking interrato davanti all’ex stazione ferroviaria di Arma sarà completato. La data di consegna dell’opera è stata comunicata ad Area 24 e all’assessore all’urbanistica di Taggia, Mario Manni, dalla “Millenium” la società che ha acquistato il progetto e il diritto di superficie, in cambio della possibilità di vendere i 176 box privati, le aree commerciali e gestire il parcheggio per un anno. I lavori della “Millenium” riprenderanno lunedì 11 ottobre. L’impegno dell’impresa di Vado è di consegnare entro il 31 dicembre sia i 170 posti auto pubblici che i 176 box. Il completamento delle aree commerciali è previsto nel 2011.
[Fonte: Riviera24]

Soddisfazione per la ripresa dei lavori esprime anche Costanza Florimonte, responsabile CGIL per l'area di Arma e Taggia:
"Sarebbe stato un peccato tenere ferma quest’opera sia per la nostra zona che ha fame di costruzioni di questo genere, sia perché si da del lavoro a molti operai in un momento di forte precarietà. Siamo soddisfati che sia arrivata una nuova concessione della banca con la garanzia di questo finanziamento. Sollecito sempre a vigilare su tutti i lavori, soprattutto quelli pubblici, affinchè vengano realizzati secondo i canoni previsti dalla Legge"
[fonte: Sanremonews]

lunedì 4 ottobre 2010

La discarica di Collette-Ozotto potrebbe funzionare sino a fino anno


La discarica di Collette Ozzotto tra Sanremo e Taggia non è completamente esaurita. L’incontro tra tecnici del sito e della Regione Liguria che si è svolto questa mattina ha evidenziato come l’assestamento dei rifiuti rispetto al versante collinare ripristinato permetterà di allocare ancora almeno 6.000 metri cubi, riuscendo inoltre a sopraelevare per altri tre metri. Per la provincia di Imperia significa che parte dei rifiuti dei 67 comuni potranno essere abbancati contraendo i costi di smaltimento nella discarica del Boscaccio di Vado Ligure, dove è stato deciso di smaltire per i prossimi sei mesi.
[...]Da una prima stima potranno rimanere nell’imperiese il 20 % dei rifiuti prodotti, questo permetterà di contenere le tariffe a 176 euro la tonnellata. I quantitativi allocati a Collette infatti vengono smaltiti al costo ridotto di 121 euro la tonnellata.
[Fonte: Riviera24]

Fino a fine anno i rifiuti imperiesi potranno essere smaltiti anche nel territorio provinciale limitando così il ricorso alla discarica di Vado Ligure. E quanto è emerso da un incontro tecnico negli gli uffici regionali per affrontare la problematica dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Imperia. Una decisione definitiva sarà assunta dalla Provincia solo domani mattina. Si tratta di conferire il 50% da subito per sei mesi o il 100% per tre. Possibile che almeno inizialmente si faccia ricorso a Collette Ozotto solo per i fine settimana durante i quali la discarica di Vado Ligure rimane chiusa.
[Fonte: Sanremonews]

domenica 3 ottobre 2010

PD Imperia: "Sui rifiuti colpevoli le omissioni della Provincia"


L’annosa vicenda della spazzatura in provincia di Imperia si è conclusa con quello che a nostro avviso era inevitabile: il conferimento dei rifiuti in provincia di Savona con conseguente aumento delle tasse per i cittadini. Si chiude così una vicenda inquietante e mai risolta in dieci anni di amministrazione provinciale di centro-destra, emblema dell’inefficienza su un settore così critico come quello dei rifiuti solidi urbani.
Il PD provinciale di Imperia ha più volte stigmatizzato l’inettitudine e le colpevoli omissioni della Provincia, consapevole che la situazione nella nostra provincia aveva delle pericolose somiglianze a quanto è successo e sta tuttora succedendo in Campania e proponendo più volte il potenziamento della raccolta differenziata che, per inciso, in alcuni comuni di Italia è giunta a percentuali di circa il 70-80%.
Certamente c’è adesso da sorridere amaro ricordando il recente passato, tanto più che Presidente e Assessori incolpano ora la Regione sia per i mancati aiuti economici che per non avere concesso l’ennesima proroga alla discarica di Collette, giunta ormai a livello di saturazione. C’è anche qualcun altro nel centro-destra che fa notare che la situazione dei rifiuti sia critica in tutta la Liguria e non solo in provincia di Imperia,come se per discolparsi bisogna invece rimarcare i difetti dell’avversario. Certo la Liguria è tra le regioni del Nord quella più arretrata nel settore dei rifiuti; in questo contesto il primato più triste però ce l’abbiamo noi, e ciò sembra fuori discussione.
C’è infine lo stupefacente candore del Sindaco di Sanremo che afferma 'serve al più presto un vero inceneritore' e (perché no?) magari proprio a Sanremo, ignorando che le problematiche legate agli inceneritori in relazione all’impatto ambientale hanno da anni determinato in tutto il mondo industrializzato la ricerca da parte degli studiosi di soluzioni alternative più efficaci e meno inquinanti. Quanto alla soluzione di ubicare l’inceneritore nel territorio di Sanremo siamo a dir poco esterrefatti, visto che per definizione un inceneritore brucia di regola un quantitativo di rifiuti pari a quello di almeno due province liguri e quindi- al di là dell’impatto ambientale e paesaggistico disastroso- non avrebbe alcun senso ubicarlo in una posizione così geograficamente defilata. Pur comprendendo lo zelo e la generosità del nostro Sindaco in una situazione di emergenza, crediamo che l’improvvisazione e l’impulsività debbano essere evitate, confidando che il trasferimento dei rifiuti fuori provincia (con inevitabile aumento dei costi da parte dei cittadini) sia superato nel più breve tempo possibile e trovi una soluzione definitiva adeguata.