Vediamo nel dettaglio quali sono queste concessioni:
- Orari di lavoro
La produzione dei veicoli sarà realizzata per 24 ore al giorno e per 6 giorni la settimana, sabato compreso, con 18 turni settimanali per coprire la catena di montaggio. Ogni turno avrà la durata di 8 ore con una pausa pranzo retribuita di 30 minuti. - Straordinari
Fiat si riserva di far ricorso alle 80 ore di straordinario per lavoratore previste all’anno, senza dover ottenere un via libera dai sindacati, sui turni di lavoro interi. I lavoratori saranno avvisati con quattro giorni di anticipo sulla necessità di fare straordinario e ci sarà un margine di tolleranza sulle ore pari al 20%, cosa che consentirà la sostituzione con personale volontario. - Bilanciamenti produttivi
La mobilità interna tra le aree produttive manterrà un’alta flessibilità per consentire una distribuzione omogenea dei lavoratori durante i loro turni. In pratica entro la prima ora di ogni turno gli operai potranno essere spostati per coprire assenze, carenze o problemi tecnici. - Organizzazione del lavoro
Il piano prevede l’investimenti in alcune nuove soluzioni per ottimizzare i tempi alla catena di montaggio e riorganizzare così le pause. Si passerà a un regime di tre pause da 10 minuti ciascuna da fruire collettivamente nell’arco del turno di lavoro. Scompaiono le due pause da 20 minuti e, fatti i conti, 10 minuti di pausa in ogni turno. La decina di minuti in più sarà comunque retribuita come “indennità di prestazione collegata alla presenza”. - Formazione e ristrutturazione
Mentre Fiat provvederà a ristrutturare lo stabilimento, i lavoratori seguiranno una serie di corsi di aggiornamento. - Sciopero
Gli scioperi che violano i punti dell’accordo potranno essere sanzionati economicamente. Le parti hanno anche compilato una “clausola di responsabilità” con l’impegno di rispettare quanto stabilito nell’intesa. - Assenteismo
La società si riserva di non retribuire i primi tre giorni in casi di “assenteismo anomalo” solitamente registrati nei picchi di assenze per malattia, per scioperi e per “messa in libertà” per cause di forza maggiore. - Cassa integrazione
Nei due anni previsti per ristrutturare l’impianto, Fiat ricorrerà alla cassa integrazione.
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