mercoledì 10 febbraio 2010

Caso Englaro

Premessa l’indifferenza di Berlusconi dal luglio 2008, dalla sentenza definitiva della Cassazione sul caso Englaro, quando altri erano i crucci (Legge Alfano, intercettazioni,ecc..), vediamo come è mutato nel tempo il pensiero di Berlusconi:
Presa di distanza di B. dall’atto di indirizzo del ministro Sacconi teso a impedire l’attuazione della sentenza della Corte d’Appello di Milano ( i sondaggi allora davano appena il 37% di appoggio alle tesi dei teocon)
Arriviamo al 3 febbraio, alla partenza di Eluana con l’autoambulanza da Lecco per Udine. Vespa esordisce con un servizio di voyeurismo necrofilo ai cancelli della clinica con la frase – cazzotto : “Ecco ora Eluana parte per essere ammazzata…” ( che fa immediatamente impennare il sondaggio per una umana reazione)
Il coro quasi uniforme dei media sul tema dell’omicidio di stato rende quasi inarrestabile la salita del sondaggio
A questo punto ha raggiunto il 61% (di share, di questo infatti si tratta…)e il nostro premier si scopre devoto e inflessibile cultore della sopravvivenza di E. e del testamento biologico (di cui ha ignorato per mesi l’esistenza), imponendone la decretazione per necessità e urgenza, strumentalmente, per attaccare Napolitano (impossibilitato dal suo ruolo di garante ad andare contro le definitive sentenze della Magistratura per evitare un evidente conflitto fra poteri dello Stato) e screditarlo così agli occhi degli italiani come uomo della morte versus lui invece buon padre di famiglia sensibile alla vita (ma è vero che ha fatto abortire una delle due mogli al settimo mese di gravidanza?).
Il salvatore della vita si può ora permettere finalmente di esplicitare senza più remore tutto il fastidio per una Costituzione con i suoi paletti a presidio della democrazia e dei diritti conquistati non da quattro bolscevichi, mentre facevano abbeverare i cavalli nella fontana di Trevi, ma con la lotta di liberazione dal fascismo.
Ma smascherato il berlusconipensiero, a noi comuni mortali (tali restiamo sempre che ci stacchino prima o poi il sondino con l’occhio al sondaggio) resta l’obbligo di formarci una nostra idea autonoma su una questione intricata e scivolosa per la forte componente emozionale. Premesso che la Costituzione ci riconosce, salvo diversa futura disposizione, la libertà di cura (art. 32) e prevedendo un trattamento sanitario obbligatorio (legge 180/78) solo in casi eccezionali e limitati nel tempo, ne discende che io sono libera di scegliere se farmi curare, farmi fare un buco nello stomaco o se firmare e tornarmene a casa.
E’ la volontà sovrana: non lo Stato, non la Chiesa, che devono fare un passo indietro l’uno davanti ai diritti di ogni cittadino, fino a che questi non leda i diritti altrui, e l’altra davanti alla responsabilità data da Dio a ogni credente con il libero arbitrio (che è il contrario della costrizione per legge).
Mi astengo, per miei limiti, dalla interpretazione della teologia della Resurrezione, ma trovo sospetti questo attaccamento esasperato alla vita e la esorcizzazione della morte nelle società moderne…
Il dubbio ora emerge circa l’attendibilità della interpretazione della volontà di E.
Ma mi chiedo: se la sentenza ha superato l’esame di ben tre gradi di giudizio (in questo caso addirittura otto fino alla Corte europea), centinaia di persone che hanno verificato, ascoltato testimoni, letto documenti, come possiamo noi pensare di sostituirci ai giudici legittimi senza conoscere nulla? Credo che sia necessario ricomporre finalmente un presidio civile e di legittimità nella nostra società.
Resta l’ultima domanda: quotidianamente si consumano nei nostri ospedali scelte drammatiche senza rumore. Basta ascoltare le tante anonime confessioni di medici e di infermieri…
Perché allora papà Englaro ha voluto a tutti i costi le luci della ribalta?
Quando perdi un figlio, che hai stretto fra le tue braccia, che ha alimentato le tue attese, i tuoi compiacimenti per averlo cresciuto bello forte sereno, lo schianto dentro è irreparabile. Non riesci a trovare un senso a questa perdita assurda. Peppino Englaro è riuscito a dare un senso all’esistenza della sua bella forte e sorridente figlia, rendendola attrice assoluta di un disvelamento dell’ipocrisia e della falsa coscienza della nostra società. Grazie papà Englaro, grazie Eluana: ora puoi riposare in pace.

Angelica Lubrano

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