venerdì 15 ottobre 2010

Un anno di attività parlamentare PD: Aprile 2010


Il lavoro al centro della nostra iniziativa: Pdl e Lega rinnegano l’accordo e dicono no alla riforma degli ammortizzatori sociali.
  • Lavoro: Poche ma importanti modifiche grazie alla nostra battaglia
    Grazie all’iniziativa del Pd, nel mese di aprile si è discusso in aula di diritti dei lavoratori e di sostegno al reddito. La destra ha votato contro tutte le nostre proposte volte a dare un aiuto a chi è colpito dalla crisi. Dalle file della maggioranza si sono distinti per le assenze e il grande silenzio: pochissimi deputati del Pdl e della Lega sono intervenuti nel corso del dibattito. Abbiamo apprezzato la decisione del Presidente della Repubblica di rinviare alle Camere l’esame del ddl lavoro. Durante le votazioni in aula il governo è stato battuto su un nostro emendamento che restituisce ai lavoratori, in caso di controversia con il datore di lavoro, la possibilità di scegliere volta per volta se ricorrere alla giustizia ordinaria o all’arbitrato. Al contrario del testo del governo che, di fatto, imponeva ai lavoratori un’unica opzione all’inizio del rapporto di lavoro. Con questa piccola ma significativa modifica, si recepisce appieno il senso del messaggio del Capo dello Stato. Nell’insieme però la nostra valutazione sul provvedimento è stato profondamente negativa, perché mina le tutele e i diritti dei lavoratori.
  • Ammortizzatori sociali: La destra ha respinto tutte le nostre proposte di sostegno ai lavoratori
    Palpabile imbarazzo nelle file del Pdl e della Lega al momento della votazione in aula delle nostre proposte sugli ammortizzatori sociali, a partire dal prolungamento della durata della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi. Su questo punto c’era l’accordo con la maggioranza, poi stracciato dal ministro Sacconi. E così al momento della votazione l’allora capogruppo del Carroccio, Cota, è uscito dall’aula. Mentre sul territorio gli esponenti della destra fanno la voce grossa contro la crisi, votano no quando in Parlamento si presenta l’occasione di sostenere gli operai di molte aziende in difficoltà. Hanno votato contro anche sulla possibilità di pagare lo stipendio a quei lavoratori che non sono né in cassa integrazione né in mobilità, come nel caso di Eutelia. Purtroppo al momento della votazione su questo punto erano assenti anche molti deputati dell’Italia dei Valori, la cui presenza avrebbe permesso l’approvazione di questa importante novità.
  • Decreto salvaliste: Solo un pasticcio per rimediare alle zuffe interne del Pdl
    Il decreto è stato varato dal governo per rimediare ai pasticci fatti dal Pdl nella fase di presentazione delle liste. Hanno voluto nobilitare il proprio gesto dicendo che era necessaria una interpretazione della legge, quando era sotto gli occhi di tutti che le divisioni interne alla maggioranza erano l’unica ragione di quel provvedimento. Nel corso dei lavori parlamentari, con un nostro emendamento, siamo riusciti a far decadere il decreto. Battendo la maggioranza e il governo abbiamo evitato uno scasso senza precedenti delle regole costituzionali: le leggi elettorali non possono essere cambiate per decreto, per di più a competizione aperta. Ciò nonostante abbiamo votato a favore del disegno di legge che salva gli effetti del decreto poiché abbiamo ritenuto che la volontà popolare che si è espressa liberamente il 28 e il 29 marzo debba essere garantita e non possa essere messa in discussione dall’irresponsabilità della maggioranza che ha voluto fare un decreto, ma che non l’ha saputo convertire.
  • Caso Cosentino: La maggioranza ostacola il normale corso della giustizia
    Votando contro l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche che riguardano il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, la maggioranza (ancora una volta) ha messo i bastoni tra le ruote al normale corso della giustizia. Si è trattato di una scelta sbagliata e contraddittoria sia per quanto è accaduto successivamente (Cosentino si è dovuto comunque dimettere dopo pochi mesi) sia perché chi credeva veramente nell’irrilevanza penale di quelle registrazioni avrebbe dovuto permettere a Cosentino di utilizzarle per poter trarne nuovi argomenti difensivi.
  • Emergency: L’intervento di Frattini arriva con ritardo e dopo molte esitazioni
    Scoppia il caso Emergency, con l’arresto di tre operatori sanitari italiani da parte delle autorità afghane, conclusosi poi positivamente con la scarcerazione. Durante l’audizione del ministro Frattini abbiamo denunciato con forza l’errore del governo che ha politicizzato la vicenda al punto che il vero problema sembrava fosse la stessa Emergency, organizzazione benemerita come i fatti hanno poi ampiamente confermato.
  • Immigrazione: Chiesto un piano nazionale per favorire l’integrazione
    Il no della maggioranza alla nostra mozione sull’immigrazione è stata un’occasione perduta per dare risposte concrete agli italiani su un problema importante e complesso. La destra, ancora una volta, si è dimostrata sorda alle nostre proposte. Abbiamo chiesto al governo di passare dagli slogan ai fatti per favorire l’integrazione dei nuovi italiani; in particolare di varare con urgenza il piano nazionale per le politiche d’integrazione, come chiesto dai Comuni.
  • Caccia: Sventata deregulation, maggioranza divisa, sconfitti gli estremisti del no-limits
    Grazie alla nostra ferma e costruttiva opposizione e al contributo di una parte della maggioranza abbiamo sventato la deregulation sulla caccia appoggiata dall’ala più oltranzista della destra, favorevole alla caccia no-limits. È così passato a Montecitorio un testo che impedirà alle Regioni di prolungare sine die la stagione venatoria. È un successo a cui hanno contribuito tutte le associazioni animaliste e venatorie.
Per chi vuole saperne di più sul gruppo parlamentare PD: http://www.deputatipd.it/

Nessun commento: