giovedì 16 settembre 2010

La scuola pubblica che vogliamo: Pubblica, Aperta e di Qualità


Per tornare a crescere, l’Europa chiede all’Italia di raggiungere due obiettivi entro il 2020:

  • dimezzare il tasso di dispersione scolastica;
  • triplicare il numero di laureati.
  • Per questo l’Italia ha bisogno di una scuola che non lasci nessuno indietro.

LE NOSTRE PROPOSTE

  • Investire nella scuola dell’infanzia per tutti i bambini e le bambine del Paese.
  • Valorizzare la scuola primaria che il Governo ha distrutto, in particolare, i modelli educativi del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze.
  • Innovare la scuola media e superiore partendo dalle buone pratiche didattiche sperimentate dalle scuole autonome.
  • Combattere la dispersione scolastica e l’abbandono.
  • Alzare i livelli di apprendimento degli studenti.
  • Alle superiori, istituire un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro.
  • Scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno, per far diventare la scuola il cuore pulsante di interi quartieri e di intere comunità locali.

PER REALIZZARE UNA SCUOLA COME QUESTA, DOBBIAMO:

  • Rinnovare l’edilizia scolastica, soprattutto nel Mezzogiorno, utilizzando i Fondi per le Aree Sottoutilizzate.
  • Introdurre un nuovo modello di governo della scuola per dare più forza all’autonomia scolastica e alla capacità di programmazione delle autonomie locali, più rappresentanza agli organi collegiali democraticamente eletti.
  • Investire sulla formazione degli insegnanti.
  • Istituire un sistema di valutazione che aiuti le scuole a crescere e migliorare i livelli di apprendimento degli studenti e sappia valorizzare, non punire, i diversi percorsi di carriera degli insegnanti.

  • CON I TAGLI ALLA SCUOLA IL GOVERNO BERLUSCONI UCCIDE IL FUTURO DEL PAESE
  • IL GOVERNO BERLUSCONI TOGLIE 8 MILIARDI DI EURO ALLA SCUOLA IN TRE ANNI.
  • LASCIA A CASA 175.000 INSEGNANTI E DIPENDENTI DELLA SCUOLA PUBBLICA.
  • CON LA CRISI ECONOMICA, INVECE DI SOSTENERE IL LAVORO, IL GOVERNO COMPIE IL PIÙ GRANDE
  • LICENZIMENTO DI MASSA DELLA STORIA ITALIANA

LE CONSEGUENZE IMMEDIATE

  • Classi sovraffollate (fino a 33 alunni) in violazione ad ogni norma di sicurezza.
  • Migliaia di bambini e bambine senza scuola dell’infanzia.
  • Studenti con disabilità senza sostegno.
  • Tempo pieno con le compresenze, riconosciuto in Europa come eccellente, eliminato.
  • Meno ore di lezione per ogni ordine di scuola: dalla primaria al termine dell’obbligo i nostri ragazzi avranno frequentato l’equivalente di due anni di scuola in meno.
  • Alle superiori, taglio indifferenziato delle sperimentazioni.
  • Meno laboratori e insegnanti tecnico pratici.
  • Senza collaboratori scolastici, bambini in stato d'abbandono fuori dall'aula.
  • Abbassamento, di fatto, dell’obbligo d’istruzione a 15 anni come in Grecia, Cipro e Portogallo.

LE CONSEGUENZE FUTURE

  • Aumento della dispersione e dell’abbandono scolastico.
  • Incremento dei divari sociali e delle disuguaglianze.
  • Meno conoscenza per tutti, Paese più povero e meno competitivo.
IL GOVERNO TAGLIA 8 MILIARDI DI EURO ALLA SCUOLA MA SPRECA RISORSE
  • 175 MILIONI DI EURO è l’evasione fiscale di Mondadori, sanata dalla legge ad aziendam;
  • 20 MILIONI DI EURO per istituire la Mini Naia
  • 12 MILIARDI DI EURO per l’acquisto di 131 cacciabombardieri;
  • 168 MILIONI DI EURO per i vaccini influenzali inutilizzati per la HN1
  • 10 MILIARDI DI EURO sottratti al Fisco in due anni, avendo eliminato , e solo ora in parte reintrodotto, le misure del Governo Prodi per la lotta all’evasione fiscale;

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