venerdì 25 giugno 2010

Riccardo Giordano interviene sul caso del ministro Brancher

Non si può stare zitti. Di fronte a certi fatti abbiamo tutti l’obbligo di urlare la nostra indignazione perché è in gioco la tenuta stessa del tessuto istituzionale su cui poggia la convivenza di una nazione.
Questo è un vero e proprio colpo di Stato, perché sono stati sovvertiti tutti i principi, tutte le regole, tutti i parametri del vivere e rappresentare le istituzioni democratiche del Paese. - ha detto Giordano - Se c’era ancora, in Italia, qualche fievole barlume di giustizia civile e sociale ebbene, con il caso Brancher, si è voluto dimostrare che l’arbitrio, la legge del più forte, la sfrontata violazione da parte dell’oligarchia elettiva delle più elementari regole, rappresentano la nuova condizione dello Stato. Lo Stato di diritto è finito, morto e sepolto per mano di uomini che sono la feccia della società e, a ragione di questo, sono chiamati a rappresentare le istituzioni.
Questa sera probabilmente i telegiornali del servizio pubblico sfumeranno su questa notizia e l’opinione pubblica, lobotomizzata dalla propaganda governativa, metabolizzerà in silenzio anche questa incredibile notizia.
Ma ci rendiamo conto! Nello stesso momento in cui vengono prospettati tagli incredibili a Regioni, Province e Comuni, è stato istituito un ministero fasullo ad hoc per consentire ad un ministro, collaboratore storico del Premier, di invocare il legittimo impedimento e rimandare così sine die il processo che lo vede imputato.
E ci diciamo indignati per la pessima figura che ha fatto la nazionale in Sudafrica?
Siamo preoccupati per il possibile danno d’immagine che l’uscita dai mondiali potrà procurare all’estero?
Non ci può essere nulla di peggio che far perdere la dignità ad un popolo. - ha poi concluso - Ed il ministro Brancher, con il suo amico primo ministro Berlusconi, e non Lippi, ci faranno perdere la dignità, se non avremo la forza di indignarci e di condannare a squarciagola, a sinistra come a destra, fatti come questo.
[Fonte Sanremonews]

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