lunedì 21 giugno 2010

Stefano Leandro: documento programmatico per la candidatura a segretario di circolo

Documento programmatico
per l’elezione a segretario di circolo del Partito Democratico di Arma


L'attività del circolo di Arma . dalla sua nascita ad oggi , è stata caratterizzata da una buona partecipazione dei nostri sostenitori alle elezioni primarie che si sono svolte per la designazione di Veltroni e ancor di più per le elezioni del segretario nazionale (270 votanti) ma da una scarsa partecipazione degli stessi alle diverse iniziative che il circolo ha portato avanti in questi due anni.
Volantinaggi, gazebo, iniziative elettorali, hanno visto la presenza di pochi affezionati "militanti" che hanno praticamente retto sulle proprie spalle l’attività del circolo, che, di conseguenza, a causa anche della scarsità di risorse, non è stata adeguata alle nostre aspettative e alle nostre ambizioni.
Ci troviamo di fronte a un mutato atteggiamento nei confronti della politica anche da parte dei nostri sostenitori di cui occorrerà tenere conto per trovare momenti nuovi di aggregazione; occorre comunque a mio parere mantenere un costante rapporto con il popolo delle primarie utilizzando tutti i canali di informazione possibili.
Per quanto riguarda invece i contenuti della nostra iniziativa politica, io credo che dovremmo cercare di collegare i temi locali alla situazione politica generale.
Ad esempio mi sembra che i problemi che pone l’ultimo bilancio preventivo del comune di Taggia siano da leggersi con un’ottica complessiva perché, al di là di responsabilità locali, che comunque persistono e devono essere denunciate, i limiti dello stesso dipendono in gran parte dalle restrizioni che sono state imposte dal governo di centrodestra agli enti locali nei due ultimi anni e massimamente, al mancato trasferimento delle risorse finanziarie in sostituzione dell’lCl sulla prima casa totalmente abolita nel 2008.
La prima conseguenza di queste restrizioni è che il comune si troverà praticamente impossibilitato a praticare una qualsiasi politica di investimenti con conseguenti ricadute negative sul turismo sul mantenimento e il miglioramento dell’assetto urbano, sull’occupazione e sul livello economico generale della città stessa
Più in particolare, i finanziamenti per il turismo sono diminuiti del 53%. e gli investimenti per cui è previsto un contributo regionale sono anch’essi messi in dubbi dai pesanti tagli della prossima finanziaria.
Se la situazione attuale è già grave le ulteriori restrizioni di bilancio che il governo intende imporre con la finanziaria del 2010 agli enti locali potrebbero incidere non solo sugli investimenti e sullo sviluppo economico ma anche sul livello e la qualità dei servizi sociali, delle prestazioni che il comune eroga a famiglie e persone in difficoltà, a categorie disagiate come portatori di handicap e altre.
Occorre comunque sottolineare che l’intenzione del governo è proprio quella di scaricare il malcontento della gente sugli enti locali che sono più vicini alla popolazione, più individuabili più facili da scegliere come interlocutori e antagonisti: in questo progetto il governo sostanzia le vere intenzioni che sottendono alla riforma del federalismo, soprattutto quello fiscale.
Quindi anche se si apriranno nuovi spazi di intervento, se si allargherà l’area del malcontento, questo non darà luogo automaticamente a un processo di distacco della gente dalle forze di maggioranza e a una adesione alle nostre proposte; il rischio, che già adesso si manifesta nelle ultime elezioni, è quello di una sfiducia sempre più marcata nella politica e nella sua capacità di risolvere i problemi in una fase difficile e nuova (e per questo più minacciosa) di una massiccia astensione (vedi Cagliari: 27% di partecipazione al ballottaggio ).
La nostra iniziativa politica deve essere quindi PAZIENTE e INTELLIGENTE.
Paziente perché non deve aspettarsi risultati immediati e soprattutto non deve sovrapporre alla articolata e difficile realtà i propri sogni e le proprie aspettative ; alla luce di quello che è successo dopo il sogno veltroniano ( indipendentemente dalle intenzioni di Veltroni stesso) dell’ondata di delusione vissuta dal nostro popolo dopo la sconfitta le elezioni del 2008, determinata indubbiamente dai malfunzionamenti dell'ultimo governo Prodi.
Il problema non sono i sogni: il problema è il risveglio.
E occorre sottolineare che non esistono scorciatoie o soluzioni semplici a problemi complessi.
Intelligente perché la nostra iniziativa dovrà caratterizzarsi più in qualità che in quantità , essendo quest’ultima poco garantita dagli attuali livelli di partecipazione attiva quindi attenzione nella scelta degli obbiettivi e dei temi (pista ciclabile, mantenimento e aumento dei livelli occupazionali e produttivi in agricoltura e turismo, problema dei rifiuti solidi urbani, speculazione edilizia, reperimento delle risorse per mantenere inalterate le prestazioni del comune), non solo per la loro indubbia importanza ma anche per la loro capacità di costruire mobilitazione e alleanze: questo anche in funzione delle prossime elezioni comunali appuntamento a cui dobbiamo arrivare avendo costruito una coalizione vincente puntando non solo alle alleanze "politiche " e alle persone ( argomento su cui occorrerà ragionare con calma tra di noi ) ma a quanto siamo riusciti a costruire in questi prossimi due anni.
Dobbiamo quindi uscire dai circoli , parlare con la gente , saper proporre, ma anche saper ascoltare.
Dobbiamo anche trovare un nuovo modo di stare con noi mettendo in piedi iniziative che come la Festa del tesseramento. costituiscano una occasione per stare insieme e ragionare di politica in modo meno accademico meno freddo.
In conclusione guardando indietro nella mia esperienza di ex comunista, recuperando ciò che di più valido in essa c’è stato, sono sempre più tentato di citare, con una specie di affetto adolescenziale, il buon vecchio Gramsci: con il pessimismo della ragione . con l’ottimismo della volontà.
Stefano Leandro
Arma di Taggia, 16/06/2010

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